Filippine: i gruppi pro-vita mobilitati contro il documento sulla salute riproduttiva
L’opposizione al cosiddetto Rh Bill, il documento sulla Salute Riproduttiva che promuove
strumenti di pianificazione familiare come la contraccezione e che è in questi giorni
all’esame del Congresso Filippino, proseguirà senza sosta: con manifestazioni, con
pressioni sui membri del Parlamento e con l’oratio imperata, una catena di preghiera
quotidiana e costante. E’ il risultato dell’incontro di oltre 65 leader di movimenti,
commissioni diocesane, associazioni pro vita tenutosi lunedì e ieri a Manila, che
ha raccolto nella capitale responsabili provenienti da tutte le diocesi del Paese.
Rene Bullecer, laico cattolico, responsabile di “Human Life International” nelle Filippine,
e uno dei coordinatori dell’incontro, spiega all'agenzia Fides: “La nostra battaglia
per la vita proseguirà a tutti i livelli, sia con iniziative a breve termine, sia
con attività di sensibilizzazione a lungo termine. La mobilitazione nella società
andrà avanti in piazze, scuole e parrocchie, per mostrare che il popolo filippino
è con noi. Inoltre su 284 membri del Congresso, già 144 si sono detti pro vita e si
sono pronunciati a nostro favore: questo fa ben sperare per il confronto sul terreno
politico. Va detto che l’87% dei parlamentari si dichiara cattolico, così facciamo
di continuo appello alla loro coscienza. Infine la preghiera è la nostra arma in più:
sappiamo che Dio è con noi e confidiamo in Lui. Fin dal 1999 gruppi di parlamentari
nel Congresso hanno cercato di far passare leggi di questo tipo, ma finora non ci
sono riusciti”. Bullecer ricorda che “i vescovi hanno chiuso il dialogo col governo,
denunciandone la scarsa sincerità e chiarezza, parlando di ‘doppio canale’: dire una
cosa e farne un’altra. Posso dire che la Chiesa filippina, vescovi, sacerdoti e fedeli,
è davvero unita su questo fronte, come ai tempi della Rivoluzione pacifica del 1986,
e non intende cedere”. (R.B.)