Pakistan: introdotti programmi di recupero per i giovani manipolati dai talebani
I talebani hanno fatto gravi danni sulle menti dei bambini e dei giovani. La loro
propaganda attraverso canzoni, mass media, visite alle famiglie, istruzione, addestramento
diretto, ha attratto bambini e giovani che oggi hanno bisogno di veri e propri “programmi
di rieducazione”: per questo, riferiscono all'agenzia Fides fonti nella società civile
pakistana, sono stati attivati nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa (ex “Frontiera
di Nordovest”) programmi di recupero per “de-radicalizzare” adolescenti e giovani
manipolati dai talebani. Molti di loro sognavano di diventare “un kamikaze”, dopo
aver seguito un addestramento di sei mesi nei centri di reclutamento talebani, specialmente
nella valle di Swat. I primi programmi di “rieducazione” sono stati avviati lo scorso
anno, ma oggi l’attività si sta intensificando, in quanto le autorità civili credono
che questi programmi abbiano una funzione chiave nella lotta all’estremismo e al terrorismo.
I giovani kamikaze sono stati utilizzati più volte dai talebani negli attacchi suicidi,
anche di recente, in tutto il Paese. Secondo i militanti “bastano tre mesi di addestramento
per forgiare la mente di un giovane kamikaze”, grazie ai discorsi sulla “jihad”, alla
propaganda religiosa islamica e alla lettura di versetti del Corano interpretati ad
hoc, ma anche attraverso le canzoni. I militari hanno trovato nel distretto di Swat
e in altri distretti nell’area di Malakand (Khyber Pakhtunkhwa), centinaia di giovani
indottrinati dall’organizzazione “Tehreek-e-Taliban Pakistan”, responsabile del recente
attacco contro l’accademia militare a Peshawar, organizzato per vendicare Bin Laden.
I programmi di rieducazione, per allontanare i giovani dalle idee radicali, richiedono
circa sei mesi e un paziente lavoro di sociologi, psicologi, leader religiosi moderati,
operatori di gruppi della società civile. (R.P.)