2011-05-16 14:20:13

Il vescovo di Los Angeles: la legge sull’immigrazione rispetti l'unità delle famiglie


“Bisogna che il presidente degli Stati Uniti e i membri del Congresso lavorino insieme, per poter finalmente rendere esecutiva la nuova legislazione sull’immigrazione”. Lo ha dichiarato, martedì scorso, il vescovo coadiutore di Los Angeles, mons. Josè Horacio Gomez, facendo riferimento al discorso pronunciato dal presidente Barack Obama a El Paso, in Texas, di fronte alla frontiera fortificata tra Stati Uniti e Messico. “La mancata attuazione della nuova legge provoca il moltiplicarsi di regolamentazioni da parte delle autorità locali”, ha continuato il presule, presidente del Comitato sulle migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb). “Questa precaria situazione – ha ricordato- produce maggiori ingiustizie e anche abusi sia verso i cittadini degli Stati Uniti sia, soprattutto, nei riguardi della comunità degli immigrati. In questa riforma bisognerà prevedere delle norme che rafforzino e salvaguardino l’unità delle famiglie degli immigrati”, ha dichiarato inoltre mons. Gomez, con riferimento anche a chi oggi risiede illegalmente negli Stati Uniti. Il vescovo ha anche citato “ il rispetto della dignità e il diritto al lavoro dei nostri fratelli e sorelle immigrati”, ricordando che “questi valori sono parte integrante della cultura americana, di una società che si è sempre definita ospitale e orgogliosa della propria storia nei confronti dell’immigrazione”. Concetto, quest’ultimo, ribadito anche dal presidente Obama a El Paso. Le dichiarazioni del presidente dell’Usccb, seguono altri appelli e iniziative di mobilitazione sullo stesso tema promosse dall’episcopato statunitense. In questi stessi giorni i senatori democratici Harry Reid, Dick Durbin e Bob Menendez hanno annunciato di voler sottoporre di nuovo all’assemblea il Dream Act, progetto di legge in favore della progressiva regolarizzazione degli immigrati minorenni. Il testo era stato approvato nel 2010 dalla Camera dei Rappresentanti, ma bocciato, per soli cinque voti, dal Senato. (D.M.)







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