I paramilitari minacciano i contadini del nord della Colombia. A denunciare ad agenzia
Fides la situazione nel dipartimento di Cordoba sono i volontari di “Operazione Colomba”,
il Corpo non violento di pace della comunità Giovanni XXIII, fondata da don Oreste
Benzi. I volontari di “Operazione Colomba” si trovano nel dipartimento da poco più
di una settimana, per proteggere i componenti della Comunità di Pace di San Josè de
Apartadò che vivono nell’area. La comunità, formata da circa 1500 persone, è nata
per resistere al conflitto armato in corso nel Paese in modo neutrale e non violento.
Sono state proprio le famiglie che ne fanno parte a chiedere l’intervento dei volontari
di Operazione Colomba, presenti nella zona da due anni. I paramilitari minacciano
infatti i contadini di compiere massacri indiscriminati, o di uccidere i leader locali.
Lo scopo è di spingere le famiglie ad abbandonare la zona, come in effetti sta già
accadendo. L’area, nota come Alto Sinu, è ricca di miniere d’oro, carbone, nichel
e ferro, e ospita uno dei più grandi bacini idrici dell’America Latina. Proprio le
risorse minerarie, il desiderio di espandere il narcotraffico, e la costruzione di
un secondo sbarramento, oltre alla diga Urrà I, sul lago artificiale, sarebbero per
i volontari la causa delle minacce dei paramilitari. La costruzione della nuova diga
e il possibile ampliamento del Parco nazionale naturale del Nudo Paramillo, notano
da “Operazione Colomba”, nasconderebbero inoltre enormi interessi economici per multinazionali
locali, ma anche straniere. (D.M.)