Chiesto un mandato di arresto internazionale contro Gheddafi per crimini contro l'umanità
Proseguono gli sforzi per un dialogo internazionale per risolvere la crisi libica,
nonostante sul terreno vadano avanti i combattimenti. Gli insorti e il gruppo di Contatto
hanno respinto la proposta di cessate il fuoco lanciata dal governo di Tripoli, ma
la Russia torna ad invocare la fine dei combattimenti. Intanto il Tribunale penale
internazionale ha chiesto un mandato di arresto per Gheddafi e il figlio, Saif al-Islam.
Il servizio di Gabriele Papini:
Il Consiglio
nazionale di transizione libico ha respinto la proposta di cessate il fuoco da parte
del governo di Tripoli in cambio dello stop ai raid della Nato. Le autorità vicine
a Gheddafi avrebbero inoltre accettato la presenza di osservatori internazionali.
La proposta è stata lanciata ieri durante un incontro tra il primo ministro libico
Mahmoudi e un emissario dell’Onu in visita a Tripoli. Aperture che non hanno trovato
seguito presso l’opposizione e i Paesi del gruppo di Contatto. Un esponente degli
insorti, Hadi Shalluf, ha sottolineato che “il regime è sempre più isolato”, il ministro
degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha dichiarato che “Gheddafi ha le ore contate”,
mentre la Gran Bretagna ha chiesto un’intensificazione dell’azione militare della
Nato. Torna, invece, a chiedere la fine immediata delle violenze il ministro degli
Esteri russo Lavrov che oggi incontrerà il segretario generale dell'Onu per parlare
del Paese nordafricano. Intanto, il procuratore della Corte Penale Internazionale,
Moreno Ocampo, ha chiesto ai giudici del tribunale un mandato di arresto contro Gheddafi,
suo figlio Saif al-Islam e il capo dell'intelligence libica: i tre sono accusati
di crimini contro l'umanità per aver colpito deliberatamente i civili nella repressione
contro gli insorti. “Abbiamo prove dirette e solide”, ha spiegato Ocampo. Infine,
sul fronte militare ieri sera si sono segnalate diverse esplosioni nei sobborghi a
est di Tripoli. Secondo fonti locali bombe avrebbero colpito obiettivi militari e
civili.