2011-05-14 15:15:42

Tripoli accusa: leader religiosi uccisi dai raid. Imam minaccia l'Italia e i Paesi coinvolti negli attacchi


Sempre delicata la situazione in Libia. All’indomani della nuova sfida all’Occidente lanciata da Gheddafi, il regime di Tripoli continua ad accusare la Nato di provocare vittime civili nei suoi raid aerei. La cronaca nel servizio di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

L’attacco finito sotto accusa è quello di Brega, avvenuto ieri. La Nato ha ribadito che è stato colpito un bunker, esprimendo comunque rammarico per eventuali vittime civili innocenti: un fatto al momento impossibile da confermare, si legge in un comunicato. Il regime, invece, attraverso la tv di Stato, ha mostrato le immagini di alcuni cadaveri, precisando che si tratta di 11 leader religiosi riunitisi in preghiera nell’edificio che è andato distrutto. Proprio per questo oggi, in una conferenza stampa a Tripoli, un imam, rivolgendosi ai Paesi della coalizione, ha minacciato migliaia di morti. Da Parigi, Il ministro degli Esteri francese, Juppè, ha chiesto di intensificare la pressione militare su Gheddafi, considerandolo finito. Ieri però, in un audiomessaggio, il Colonnello è tornato a sfidare l’Occidente dicendo “sono in un posto dove non potete raggiungermi”. La notizia del suo ferimento e della sua dipartita da Tripoli, diffusa dal titolare della Farnesina, Franco Frattini, è stata smentita dal nunzio apostolico nella capitale libica, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli:

"Davanti a un giornalista che mi chiedeva se era ferito o meno, io ho semplicemente risposto: dopo l’esperienza difficile accanto al figlio che è morto avrà subito dei turbamenti - può essere anche un ferimento - ma non ho mai affermato che è stato ferito in una forma grave o che sia morto, assolutamente! Io credo sia ancora a Tripoli, non ho elementi per affermare che sia andato all’estero e che sta in buona salute".

Gheddafi deve restare nella capitale altrimenti perderà il controllo della città e del Paese: ne è convinto l’ex governatore della Banca centrale libica, secondo il quale il regime avrà altri tre mesi di vita al massimo: la lealtà dei degli uomini del rais – afferma – comincia a vacillare. Intanto, rappresentanti dei ribelli oggi sono in Francia dopo aver incassato il titolo di “interlocutori legittimi” da parte degli Stati Uniti, che però considerano ancora prematuro il riconoscimento ufficiale dell’organismo.

Siria-Yemen
Prosegue la repressione in Siria, all’indomani del venerdì di protesta costato la vita ad almeno sei persone. L’esercito di Damasco oggi avrebbe aperto il fuoco contro dimostranti antigovernativi nei pressi di Homs. Testimoni riferiscono di tre morti e decine di feriti. Tensione alle stelle anche nel vicino Yemen, dove si segnalano nuove manifestazioni antiregime a Taez, con spari sulla folla da parte dei soldati. Si parla di almeno sette feriti, dopo le tre vittime di ieri sempre nella stessa città. Il presidente Saleh, al centro delle contestazioni, ha minacciato ieri di ''difendersi con tutte le forze'' da chi vuole la sua caduta.

Pakistan
Stop ai raid degli aerei senza pilota statunitensi in Pakistan contro al Qaeda e i Talebani. Lo ha chiesto il parlamento di Islamabad, che ha anche invocato una Commissione di inchiesta indipendente sul blitz dei soldati Usa in cui è stato ucciso Bin Laden. Proprio per vendicare la morte del leader, ieri i terroristi hanno messo a segno un doppio attentato kamikaze contro un centro di polizia verso il confine con l’Afghanistan. Il bilancio è stato di 89 vittime. E oggi, sempre nella zona nord del Pakistan, una donna ha perso la vita per l’esplosione di una mina contro un mezzo militare.

Afghanistan
Tensione nell'est dell'Afghanistan. La polizia ha sparato contro la folla scesa in piazza a Hsarak, per protestare contro la morte di un ragazzo di 15 anni avvenuta in un raid dell’Isaf condotto ieri. I disordini, segnati dal lancio di sassi e colpi d’arma da fuoco contro gli agenti, è di almeno una vittima e tre feriti. Secondo le autorità locali, tra i dimostranti c’erano alcuni provocatori infiltrati dai talebani.

Nigeria
In Nigeria ancora nessuna rivendicazione del rapimento di due ingegneri, un britannico e un italiano, avvenuto ieri sera, ad opera di uomini armati, nell’estremo Nord Ovest del Paese, in un'area prossima al confine con il Niger. Nel sequestro sono stati coinvolti anche un ingegnere nigeriano, rimasto ferito da colpi di arma da fuoco e un collega di nazionalità tedesca, riuscito a fuggire. Le diplomazie di Roma e Londra seguono da vicino la situazione. Per il momento non è giunta alcuna richiesta di riscatto.

Egitto
Resterà sotto stretta osservazione per le prossime 24 ore nell’ospedale di Sharm El Sheikh la moglie dell’ex rais egiziano Mubarak, Suzanne, colta da malore dopo il suo arresto decretato ieri dai giudici che indagano sugli arricchimenti illeciti della donna. Si trova nel reparto di terapia intensiva in seguito al ricovero d’urgenza, provocato da una crisi cardiaca avvenuta proprio al momento della notifica dell’arresto. A causa della situazione è stato sospeso il suo trasferimento nel carcere femminile di Qanater, a nord del Cairo.

Algeria
Otto soldati sono stati uccisi in attacco terroristico avvenuto in Algeria, in un posto di osservazione dell’esercito nella provincia di Jijel. Secondo quanto riportato dalla stampa lccale, l’azione sarebbe stata messa a segno da un gruppo locale denominato "El-Murabitine", che in passato si è reso autore di altri attacchi.

Italia-elezioni
Italia domani e lunedì al voto per le elezioni amministrative parziali. Ieri sera, a mezzanotte, la conclusione della campagna elettorale, al termine una giornata intensa per i leader politici. Il premier Berlusconi era a Napoli, il segretario del Pd Bersani a Bologna. Così come i leader del Terzo polo Fini e Casini. Bossi ha chiuso a Milano, Di Pietro a Salerno. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Quasi 13 milioni di italiani chiamati alle urne, 20 mila i candidati per il rinnovo di 11 amministrazioni provinciali di circa 1300 amministrazioni comunali. Sono queste le principali cifre dell’appuntamento elettorale. Si vota – ricordiamo – dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Gli eventuali ballottaggi il 29 e 30 maggio. Torino, Milano, Bologna e Napoli sono le quattro città chiave in cui si giocherà una sfida locale che inevitabilmente avrà ripercussioni anche sulla politica nazionale. In chiusura di campagna elettorale, il premier Berlusconi ha attaccato ancora sinistra e pm milanesi e si è detto convinto che gli elettori premieranno la capacità del governo di fronteggiare la crisi economica. Il leader della lega Bossi sottolinea: “Siamo con Berlusconi per fare le riforme”. Ma sull’altro fronte per il segretario del Pd, Bersani, le amministrative sono un’occasione per dare un segnale all’esecutivo e cambiare l’agenda, mettendo al primo posto il lavoro, mentre Casini e Fini affermano che il Terzo Polo rifiuta la logica degli insulti e delle promesse, imperante in questa triste campagna elettorale. Per Di Pietro, Italia dei Valori, dalle urne uscirà un’Italia con una migliore classe dirigente.

Giappone
Morte sospetta nella centrale giapponese di Fukushima. Si tratta di un operaio 60.enne deceduto proprio mentre lavorava nelle operazioni di messa in sicurezza del sito. Non si conoscono le esatte cause della morte. Secondo le prime informazioni, l’uomo ha accusato un malore ed è stato portato privo di conoscenza nel vicino ospedale di Iwaki. La Tepco, la società che gestisce l’impianto, ha fatto sapere che sul corpo non sono state ritrovate ferite o tracce radioattive. Sale così a tre il numero di persone che hanno perso la vita nell’impianto, dopo il sisma-tsunami dell’11 marzo. Intanto, le autorità hanno fermato l’ultimo reattore ancora attivo nella centrale nucleare di Hamaoka per consentire la costruzione di barriere di protezione anti-tusnami, chieste dal premier Naoto Kan.

Usa-Mississipi piena
A New Orleans e Baton Rouge, in Lousiana, almeno 25 mila persone si apprestano ad abbandonare le proprie case nel timore di inondazioni del Mississipi. Avviata la procedura di apertura delle chiuse. L’operazione, la prima negli ultimi 38 anni, dovrebbe consentire di diminuire la pressione dell'acqua del fiume, ma causerà l'inondazione di migliaia di ettari di campagna. Molti residenti hanno già lasciato le cittadine colpite dal maltempo, soprattutto nelle zone degli affluenti. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 134








All the contents on this site are copyrighted ©.