Conclusa la plenaria dei vescovi del Brasile: la famiglia si fonda sul diritto naturale
«Ci rivolgiamo a tutti i credenti e gli uomini di buona volontà per riaffermare il
principio dell’istituto della famiglia cellula primaria della società. La differenza
sessuale è innata e non un semplice prodotto di scelta culturale, un’elaborazione
posteriore da parte delle culture umane. Il matrimonio naturale tra uomo e donna,
la famiglia monogamica sono un principio fondamentale del diritto naturale». A conclusione
della 49ª assemblea generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb)
— svoltasi presso il santuario mariano di Aparecida — è stata ribadita la posizione
della Chiesa circa il significato della famiglia nel contesto di un radicale cambiamento
introdotto in questi giorni nel Paese: il Supremo Tribunale Federale (Stf) del Brasile
ha approvato, infatti, l’unione stabile tra persone dello stesso sesso, chiamata unione
«omoaffettiva». Una decisione, secondo i presuli, che si connota come «un’alterazione
nella storia che è multimillenaria e non è esclusività della Chiesa e del cristianesimo»,
un atto che può «compromettere l’etica in politica». Non si tratta — puntualizzano
i presuli nel rifiutare «ogni forma di discriminazione che danneggia l’inviolabile
dignità della persona umana» — di «fare una crociata sulla questione», ma di approfondire
sempre più la visione, la proposta della Chiesa, che è quella di «rimanere fedeli
a ciò che è riconosciuto come un disegno di Dio sulla persona e sulla famiglia». La
comunità ecclesiale — affermano i vescovi — rispetta la decisione degli organi del
Governo brasiliano, ma al tempo stesso evidenzia che la definizione «famiglia» per
le unioni «omoaffettive» altera il vero significato della famiglia. «Le unioni stabili
tra persone dello stesso sesso, che ora hanno ricevuto il riconoscimento dello Stato,
non possono essere equiparate alla famiglia, che si basa sul consenso coniugale, sulla
complementarità e reciprocità fra un uomo e una donna, aperta alla procreazione e
all’educazione dei figli». «Le Sacre Scritture — si legge nella nota ripresa da L’Osservatore
Romano — rivelano che Dio creò l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza e destinate
a essere una sola carne. Così la famiglia è il contesto adeguato per il pieno sviluppo
umano, lo sviluppo di diverse generazioni ed è il più grande bene del popolo, una
risorsa unica per la società che ha il diritto di essere considerata e protetta dallo
Stato». Tra i temi di riflessione dibattuti durante l’assemblea, oltre alla preoccupazione
per il lacerante fenomeno del traffico di esseri umani connesso con la violenza, anche
«la sfida della cultura e della formazione è una delle priorità della missione della
Chiesa in Brasile». Come in qualsiasi altra parte del mondo, è impensabile, infatti
il cammino di evangelizzazione fuori dal contesto culturale, perché ciò condurrebbe
a un impoverimento delle culture, ma anche a uno smarrimento della missione stessa
della comunità ecclesiale». Durante l’assemblea, l’arcivescovo di Aparecida, il cardinale
Raymundo Damasceno Assis, è stato eletto nuovo presidente della Cnbb.