2011-05-14 14:48:08

Conclusa la plenaria dei vescovi del Brasile: la famiglia si fonda sul diritto naturale


«Ci rivolgiamo a tutti i credenti e gli uomini di buona volontà per riaffermare il principio dell’istituto della famiglia cellula primaria della società. La differenza sessuale è innata e non un semplice prodotto di scelta culturale, un’elaborazione posteriore da parte delle culture umane. Il matrimonio naturale tra uomo e donna, la famiglia monogamica sono un principio fondamentale del diritto naturale». A conclusione della 49ª assemblea generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) — svoltasi presso il santuario mariano di Aparecida — è stata ribadita la posizione della Chiesa circa il significato della famiglia nel contesto di un radicale cambiamento introdotto in questi giorni nel Paese: il Supremo Tribunale Federale (Stf) del Brasile ha approvato, infatti, l’unione stabile tra persone dello stesso sesso, chiamata unione «omoaffettiva». Una decisione, secondo i presuli, che si connota come «un’alterazione nella storia che è multimillenaria e non è esclusività della Chiesa e del cristianesimo», un atto che può «compromettere l’etica in politica». Non si tratta — puntualizzano i presuli nel rifiutare «ogni forma di discriminazione che danneggia l’inviolabile dignità della persona umana» — di «fare una crociata sulla questione», ma di approfondire sempre più la visione, la proposta della Chiesa, che è quella di «rimanere fedeli a ciò che è riconosciuto come un disegno di Dio sulla persona e sulla famiglia». La comunità ecclesiale — affermano i vescovi — rispetta la decisione degli organi del Governo brasiliano, ma al tempo stesso evidenzia che la definizione «famiglia» per le unioni «omoaffettive» altera il vero significato della famiglia. «Le unioni stabili tra persone dello stesso sesso, che ora hanno ricevuto il riconoscimento dello Stato, non possono essere equiparate alla famiglia, che si basa sul consenso coniugale, sulla complementarità e reciprocità fra un uomo e una donna, aperta alla procreazione e all’educazione dei figli». «Le Sacre Scritture — si legge nella nota ripresa da L’Osservatore Romano — rivelano che Dio creò l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza e destinate a essere una sola carne. Così la famiglia è il contesto adeguato per il pieno sviluppo umano, lo sviluppo di diverse generazioni ed è il più grande bene del popolo, una risorsa unica per la società che ha il diritto di essere considerata e protetta dallo Stato». Tra i temi di riflessione dibattuti durante l’assemblea, oltre alla preoccupazione per il lacerante fenomeno del traffico di esseri umani connesso con la violenza, anche «la sfida della cultura e della formazione è una delle priorità della missione della Chiesa in Brasile». Come in qualsiasi altra parte del mondo, è impensabile, infatti il cammino di evangelizzazione fuori dal contesto culturale, perché ciò condurrebbe a un impoverimento delle culture, ma anche a uno smarrimento della missione stessa della comunità ecclesiale». Durante l’assemblea, l’arcivescovo di Aparecida, il cardinale Raymundo Damasceno Assis, è stato eletto nuovo presidente della Cnbb.







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