2011-05-13 17:14:30

I vescovi del Secam a Washington: più sostegno della Chiesa americana alle vocazioni africane


Quello che manca alla Chiesa in Africa non sono le vocazioni, che abbondano, ma la formazione. È quanto afferma all’agenzia Cns il cardinale tanzaniano Polycarp Pengo, arcivescovo di Dar es-Salaam e presidente del Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar (Secam), in visita in questi giorni a Washington con una delegazione di vescovi africani. Scopo della visita è appunto di chiedere il sostegno della Chiesa americana per migliorare la qualità della formazione del clero e dei religiosi nel continente. Secondo il cardinale Pengo, un’ipotesi su cui lavorare sarebbe l’invio di negli Stati Uniti di seminaristi africani che una volta laureati potrebbero tornare nei loro Paesi per insegnare. Per mons. Charles Palmer-Buckle, arcivescovo di Accra, questo bisogno di formazione non riguarda solo sacerdoti e religiosi, ma anche i fedeli laici: “Quando parliamo di agenti di evangelizzazione – ha detto il presule ghanese alla Cns - dobbiamo pensare a leader laici, ossia catechisti, insegnanti, politici e genitori cattolici, ben formati soprattutto sulla dottrina sociale della Chiesa”. Una necessità tanto più pressante in questo periodo di grandi rivolgimenti sociali in cui cresce nel continente l’aspirazione alla democrazia. “La Chiesa cattolica – ha aggiunto - ha bisogno di persone qualificate nel campo politico, economico, finanziario e nelle professioni, persone in grado di diffondere la dottrina sociale e il punto di vista cattolico”. Centrale in questo senso, ha sottolineato il card. Pengo, è il ruolo delle università cattoliche in Africa. Non solo, ma dal momento che esse accolgono anche numerosi studenti non cattolici, secondo il porporato, esse possono dare un contributo importante alla promozione del dialogo religioso, contrastando la propaganda dei movimenti fondamentalisti islamici che mina la pace nel continente. Non meno importante per mons. Palmer-Buckle è il ruolo che esse possono svolgere per contrastare il contagio del materialismo, dell’ateismo e del relativismo che oggi minaccia anche i Paesi africani, come ha ricordato Benedetto XVI in occasione del suo viaggio in Africa. Per queste ragioni, ha concluso, la formazione permanente alla fede è ormai una sfida ineludibile per la Chiesa africana.
(Cns – ZENGARINI)







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