2011-05-12 15:00:35

Ucraina: i greco-cattolici guardano al futuro


"Nel 2020 vorrei vedere la nostra comunità come un organismo esistente in tutto il mondo, che parla lingue diverse, che annuncia il Vangelo nei vari Paesi, ma come Chiesa unificata della tradizione orientale. Per questo invito i seminaristi e i sacerdoti a riflettere molto seriamente sul ministero missionario". E’ quanto ha detto l’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, incontrando nei giorni scorsi il clero della diocesi di Sambir-Drohobych. Soffermandosi sulle principali sfide che i greco-cattolici hanno il dovere di raccogliere nel prossimo futuro, il presule ha sottolineato la necessità di assicurare “la cura spirituale” a tutti i greco-cattolici sparsi nel mondo. "La nostra gente ha bisogno di pastori - si legge in una sintesi dell'incontro diffusa dal Religious information service of Ukraine - e quindi, entro il 2020, probabilmente avremo diocesi e metropolie in Africa, in Medio Oriente e nelle nazioni in cui il nostro popolo ha bisogno della nostra assistenza spirituale, ha bisogno di un padre e di sapere che questo padre che viene dall'Ucraina e si prende davvero cura di lui". Sono molteplici i temi affrontati da mons. Shevchuk durante la sua visita a Drohobych. Tra questi, l’evangelizzazione, l’inculturazione, lo sviluppo delle strutture ecclesiali, la lingua nella liturgia. (A.L.)







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