"Nel 2020 vorrei vedere la nostra comunità come un organismo esistente in tutto il
mondo, che parla lingue diverse, che annuncia il Vangelo nei vari Paesi, ma come Chiesa
unificata della tradizione orientale. Per questo invito i seminaristi e i sacerdoti
a riflettere molto seriamente sul ministero missionario". E’ quanto ha detto l’arcivescovo
maggiore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, incontrando nei giorni scorsi il clero
della diocesi di Sambir-Drohobych. Soffermandosi sulle principali sfide che i greco-cattolici
hanno il dovere di raccogliere nel prossimo futuro, il presule ha sottolineato la
necessità di assicurare “la cura spirituale” a tutti i greco-cattolici sparsi nel
mondo. "La nostra gente ha bisogno di pastori - si legge in una sintesi dell'incontro
diffusa dal Religious information service of Ukraine - e quindi, entro il 2020, probabilmente
avremo diocesi e metropolie in Africa, in Medio Oriente e nelle nazioni in cui il
nostro popolo ha bisogno della nostra assistenza spirituale, ha bisogno di un padre
e di sapere che questo padre che viene dall'Ucraina e si prende davvero cura di lui".
Sono molteplici i temi affrontati da mons. Shevchuk durante la sua visita a Drohobych.
Tra questi, l’evangelizzazione, l’inculturazione, lo sviluppo delle strutture ecclesiali,
la lingua nella liturgia. (A.L.)