Scozia. L'arcivescovo di Glasgow al nuovo parlamento: “Cristiani agenti di coesione
sociale”
Adottare un ordine del giorno improntato alla virtù e vedere nella Chiesa un alleato
desideroso di collaborare per servire la società. E’ l’incoraggiamento dell’arcivescovo
cattolico di Glasgow, mons. Mario Conti, al nuovo parlamento scozzese, eletto il 5
maggio, che si è incontrato martedì sera, nella cattedrale di St. Giles a Edimburgo
per la cerimonia multireligiosa del “kirking”. La prima sessione del parlamento, con
il giuramento, si è tenuta ieri. Ricordando il ruolo importante delle chiese nella
società, mons. Conti – riferisce l’agenzia Sir - ha detto che “nell’ultimo censimento
quasi il 70% degli scozzesi si consideravano cristiani. Le chiese che, negli ultimi
anni, hanno imparato la lezione dell’ecumenismo, sono in una posizione favorevole
per dare il benvenuto nella comunità a coloro di altre fedi e culture e, sulla base
del patrimonio in comune già condiviso, sono agenti naturali di coesione sociale”.
L’arcivescovo ha ricordato ai neoparlamentari che i cristiani hanno una voce in politica
“sostenendo quello che è giusto senza imporre il nostro punto di vista. La libertà
cristiana comprende la libertà di non essere d’accordo con i mandati della società
se vi è un conflitto tra essere schiavi di Dio e essere schiavi dello Stato”. L’arcivescovo
ha ringraziato il Parlamento per il sostegno alla visita del Papa nel 2010 e incoraggiato
un nuovo sforzo per isolare chi promuove atteggiamenti settari. (Sir)