2011-05-12 14:08:18

Il Patriarca ortodosso Bartolomeo I: la ricerca della pace esige un cambiamento di rotta


“Affrontiamo circostanze radicalmente nuove che richiedono da parte di tutti un impegno altrettanto radicale in favore della pace”. Al tema della pace, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha dedicato una Lettera enciclica indirizzata al grande Incontro ecumenico internazionale organizzato dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) a Kingston in Giamaica dal 17 al 22 maggio. Nella lettera, ripresa dall'agenzia Sir, il Patriarca lancia un accorato appello affinché si rifiuti sempre “la violenza e la guerra”. “Se conflitti umani sono inevitabili – scrive il Patriarca - non altrettanto lo sono le guerre e la violenza”. “Se la ricerca della pace ha sempre costituito una sfida – aggiunge - la situazione in cui siamo attualmente, è senza precedenti. La ricerca della pace esige un cambiamento di rotta radicale”. Richiede “conversione, impegno e coraggio”. Il Patriarca si sofferma anche sulla responsabilità delle Chiese cristiane chiamate ad operare concretamente per la costruzione della pace “in un mondo sempre più complesso e violento”. Alle Chiese è chiesto oggi di “superare le semplici condanne retoriche della violenza, dell’oppressione e dell’ingiustizia per esprimere posizioni etiche attraverso azioni che contribuiscono a costruire una cultura della pace”. “Questa responsabilità è fondata sulla bontà intrinseca di ogni essere umano creato ad immagine di Dio e sulla bontà intrinseca di tutto ciò che è stato creato da Dio”. “Per la Chiesa, la pace e la sua costruzione - conclude - costituiscono un elemento essenziale della sua vita e della sua missione nel mondo”. Nella lettera enciclica, il Patriarca propone ai cristiani un esame di coscienza. “Molti dei nostri sforzi a favore della pace sono vani, perche non siamo disposti a rinunciare al nostro desiderio di consumo esasperato e al nostro orgoglio nazionalistico”. Ecco perché per instaurare la pace, è essenziale prendere consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni sugli altri – in particolare sui poveri – e sull’ambiente. Non ci può essere pace senza giustizia”. (A.L.)







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