2011-05-11 13:16:24

Sciopero generale in Grecia contro il piano anti-crisi: disordini ad Atene


Scontri in Grecia oggi durante lo sciopero generale contro il piano anti-crisi varato dal governo per far fronte alla crisi economica. Migliaia le persone scese in piazza nelle principali città del Paese: ad Atene la polizia ha lanciato lacrimogeni contro i manifestanti. Lo sciopero, il decimo dall'anno scorso, coincide con l'avvio ad Atene della missione di Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea per decidere sulla possibilità di concedere un’altra tranche di aiuti al Paese. Sulle manifestazioni e i cortei in corso ci riferisce da Atene il collega Stefano Vergine, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – Ci sono diversi cortei ad Atene, uno di questi è organizzato dal Pame, che è un movimento vicino al Partito comunista greco, poi ce n’è uno degli anarchici, che si snoda attorno al Politecnico e l’altro grande corteo è organizzato dai due principali sindacati greci. In sostanza, tutti chiedono di non pagare la crisi, contestano le misure di austerità che il governo greco ha accettato – loro dicono – perché “costretto” dalla troika, cioè dalla Banca Centrale Europea, dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. E’ il decimo sciopero da un anno a questa parte, cioè da quando la Grecia ha accettato la richiesta dell’Europa e del Fondo Monetario. E’ uno sciopero che però assume particolare significato, perché un anno fa, nell’altro grande sciopero generale che c’è stato qui in Grecia, nelle varie città e ad Atene principalmente, sono morte tre persone all’interno di una banca, asfissiate dai fumi delle molotov.

D. – Rispetto all’anno scorso, com’è cambiata la Grecia?

R. – La situazione è peggiorata e la Grecia si è decisamente impoverita, a causa di queste misure, per quanto abbiamo potuto vedere e per quanto ci hanno raccontato anche gli abitanti della Grecia. Ci sono stati pesanti tagli alla spesa pubblica, tagli di tredicesime e quattordicesime, a cui i greci sono sempre stati abituati, tagli delle pensioni e degli stipendi, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Al contempo, però, c’è stato un aumento della pressione fiscale, delle imposte, dell’Iva, che ha portato – tanto per fare un esempio – la benzina a costare un euro e 80 centesimi al litro, quando un anno fa costava praticamente la metà. Quindi, di fatto, la Grecia si ritrova in una situazione piuttosto preoccupante.

D. – E’ in corso la missione della troika europea. Negli ultimi giorni si è parlato di una revisione del piano di aiuti concesso da Bruxelles, ma anche di un possibile abbandono dell’euro da parte di Atene…

R. – Sì, sono tutte voci, tutte ipotesi che si rincorrono e sono state smentite entrambe dal governo greco. Ieri ho parlato con il portavoce del premier Papandreu, che ha escluso totalmente l’ipotesi che ci possa essere un nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi. C’è da dire però che nel corso di quest’anno spesso il governo ha smentito voci che poi invece si sono rivelate vere. La popolazione percepisce questa notizia dei 60 miliardi di aiuti non come una buona notizia, perché ha capito che quando si parla di aiuti di fatto poi spesso diventano aiuti per le banche internazionali che detengono il debito greco e sulla gente invece si riversano gli aspetti più negativi. I greci contestano l’atteggiamento del governo. Dobbiamo comunque ricordare che quando Papandreu è salito al governo, nel 2009, è stata rivelata quella che è la verità e cioè che il debito pubblico era molto più alto di quello che invece per anni avevano dichiarato. (ap)







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