2011-05-11 13:58:01

Russia: appello del patriarca Kirill a porre fine alle violenze contro i cristiani d'Egitto


Il Patriarca russo Kirill ha inviato un messaggio di condoglianze al Patriarca copto Shenouda III per le persone rimaste uccise nei giorni scorsi in Egitto in seguito alle violenze contro i cristiani copti. Nella lettera, Kirill ha ricordato che più volte dal Patriarcato di Mosca e di tutte le Russie si è levata la voce “in difesa dei cristiani nei Paesi in cui rischiano di essere perseguitati e violati nei loro diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa”. “Ora chiediamo alle autorità egiziane, ai leader delle comunità islamiche nel Paese, alla comunità internazionale di porre fine fermamente e inequivocabilmente alla violenza contro la minoranza cristiana, storicamente presente sul suolo egiziano”. Un appello “alla comunità internazionale e in particolare ai Paesi europei che hanno una responsabilità storica per il destino dei cristiani”, arriva anche dal metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Il metropolita russo afferma di aver apprezzato “le dichiarazioni dei leader musulmani d’Egitto che hanno fermamente condannato gli istigatori alla violenza”. “Siamo convinti – scrive Hilarion le cui parole sono state riprese dal Sir – che l’avvenire politico dell’Egitto è impensabile senza la difesa delle comunità cristiane locali che hanno sempre sostenuto lo Stato e la legalità nel Paese”. "Gli avvenimenti dell’Egitto – prosegue – non sono purtroppo che un episodio di un processo più globale di minaccia alla vita dei cristiani in numerosi Paesi del mondo dove sono minoranza religiosa". "La crescita incessante delle violenze contro i cristiani nelle regioni in cui essi vivono da secoli, non può che suscitare una profonda inquietudine. In questi ultimi anni, la cristianofobia che si manifesta in attentati contro la vita e i diritti di questi nostri fratelli, è divenuta sistematica". Anche le organizzazioni internazionali come l’Onu e il Parlamento europeo, hanno espresso preoccupazione. Ma se in Europa ci si sforza per “garantire i diritti delle minoranze non cristiane” - ha concluso - “il problema della cristianofobia non preoccupa le autorità dei Paesi in cui questa comunità è minoritaria”. (A.L.)







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