Bolivia: Cristo risorto al centro del Messaggio dei vescovi al popolo di Dio
La 91.ma Assemblea della Conferenza episcopale boliviana (Ceb) si è conclusa ieri
con la lettura di un Messaggio al popolo di Dio. Annunciato da mons. Oscar Aparicio,
vescovo ausiliare di La Paz, segretario generale della Ceb, durante una conferenza
stampa, il Messaggio è stato letto alla presenza del cardinale Julio Terrazas Sandoval,
arcivescovo di Santa Crux de la Sierra, presidente della Ceb, e mons. Jesús Pérez,
arcivescovo di Sucre, vice presidente della Ceb. Il documento ha come titolo “Cristo
Risorto, la nostra grande speranza” e riassume le conclusioni dell’Assemblea dei vescovi
della Bolivia, riunita dal 5 al 10 maggio. “Dalla nostra analisi della realtà ecclesiale
e sociale, ci sentiamo obbligati ad esprimere le nostre preoccupazioni ed i nostri
desideri” inizia il testo del Messaggio, che poi elenca i motivi di angoscia: “Siamo
preoccupati per la persistenza delle migrazioni, che continuano a colpire le famiglie
in Bolivia, specialmente nelle zone rurali e marginali... in molti casi provocano
la disintegrazione familiare e la perdita dell’identità culturale e sociale”. E’ urgente
dare una risposta soprattutto ai giovani. “La scelta dei giudici della Corte Suprema
di Giustizia è un’opportunità per l'esercizio della democrazia... E' importante che
il Potere giudiziario sia accettato dalla maggioranza del popolo boliviano e sia realmente
indipendente per esercitare la giusitizia con equanimità e procurare la pace al nostro
Paese”. “Il tema dell'istruzione resta una priorità nel nostro Paese, se vogliamo
uscire dalla povertà e dall'emarginazione. Per questo riaffermiamo la nostra posizione
espressa nella Lettera pastorale: ‘L'educazione è responsabilità di tutti, non solo
dello stato, specialmente delle famiglie e della società civile’.”I vescovi apprezzano
“gli sforzi e i mezzi utilizzati dalle autorità per sensibilizzare la popolazione
sui problemi ecologici”, tuttavia constatano la mancanza di un progetto accurato per
la salvaguardia dell'ambiente per le generazioni presenti e future. “Vi è una sensazione
diffusa di insicurezza tra i cittadini, a causa dell'enorme crescita della violenza
contro le persone, che arriva al punto di togliersi la vita. Si è perso il senso della
sacralità della vita, a causa di una mentalità relativista, senza valori umani e cristiani,
né principi etici e morali. Un altro problema sul quale abbiamo riflettuto è il valore
del matrimonio religioso, che è d’istituzione naturale e divina e che Cristo nostro
Salvatore, ha ratificato come sacro. Ci rivolgiamo ai fratelli cattolici, soprattutto
quelli che vivono in concubinato, perchè regolarizzino la loro situazione familiare”.
Nella presentazione del documento i vescovi ricordano che "con il rilancio della Missione
Permanente vogliamo chiamare tutti i battezzati a mettersi in stato di missione, a
non limitare la loro evangelizzazione ad alcune attività specifiche". (R.P.)