2011-05-10 14:30:52

Morte al Giro


RealAudioMP3 'Sono atleti che viaggiano a 80 km/h su ruote di spessore di mezzo centimetro, con poca aderenza sull'asfalto e difficoltà di frenata. I rischi che corrono sono molto più elevati paradossalmente rispetto a chi corre in moto o in formula uno'. Il direttore del Giro d'Italia Angelo Zomegnan commenta il drammatico incidente in cui ha perso la vita il giovane ciclista belga Wouter Wyelandt. 'La sua morte - precisa - è avvenuta a tappa conclusa ed è stata comunicata ufficialmente solo quando la moglie, che è in stato di gravidanza, fosse in condizione di essere informata. Chi ci ha criticato ha fatto sciacallaggio mediatico'. 'Il Giro garantisce due vetture mediche, quattro ambulanze e sette medici sul campo, - sottolinea Zomegnan - siamo da sempre in prima linea per la sicurezza dei corridori. Purtroppo in questa tragica fatalità non è servito a nulla'.







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