2011-05-10 14:37:52

Malaysia: l’arcivescovo di Kuala Lumpur respinge le accuse di un complotto dei cristiani


L’arcivescovo di Kuala Lumpur Murphy Nicholas Xavier Pakiam ha respinto come “totalmente infondate e irresponsabili” le accuse rivolte da un giornale locale circa un presunto complotto ordito da gruppi cristiani per destabilizzare gli attuali equilibri religiosi in Malaysia. Secondo il quotidiano in lingua malese “Utusan Malaysia”, alcuni leader cristiani si sarebbero riuniti nelle scorse settimane a Penang per discutere un piano finalizzato a portare al potere un primo ministro cristiano e a fare diventare il cristianesimo religione ufficiale dello Stato. Affermazioni che – riporta l’agenzia Ucan - mons. Pakiam ha bollato come “provocatorie e fatte in malafede”. “È evidente che l’effetto di simili notizie è di creare tensioni tra le religioni, incitando all’odio contro i cristiani” che “non hanno mai complottato, istigato all’odio o all’antagonismo verso nessuna religione o gruppo di persone”, ha affermato il presule che ha chiesto alle autorità e alla polizia “un’inchiesta approfondita per accertare la fonte di queste menzogne e di prendere provvedimenti contro chi cerca di minare il carattere multiculturale e multireligioso della società malese”. Egli ha quindi rinnovato l’appello ai cattolici, ai cristiani e a tutti i cittadini del Paese “a pregare, dialogare e a lavorare insieme per rafforzare l’unità nazionale e l’armonia”. In Malaysia i cristiani rappresentano circa il 10% della popolazione in maggioranza musulmana. Il resto sono comunità induiste, buddiste, animiste o di culti cinesi tradizionali. La Chiesa vive in genere in uno stato di soggezione e di esclusione nei confronti dell'etnia dominante malese, la maggior parte della quale pratica l'Islam, la religione ufficiale del Paese. Ne è un esempio emblematico il divieto di utilizzare il termine Allah in riferimento a Dio nella traduzione della Bibbia. Un divieto che, come è noto, da tempo è oggetto di un lungo braccio di ferro tra i cristiani e il governo. (A cura di Lisa Zengarini)







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