Kazakhstan: nato un nuovo Centro per aiutare le vittime dell’estremismo religioso
Ha aperto i battenti ad Astana un Centro per le vittime dell’estremismo religioso.
Si tratta del “Kokbozat Centre”, che offrirà sostegno psicologico, sociale e legale
a tutti coloro che hanno subito minacce, violenze, sopraffazioni, violazioni dei diritti
umani a causa dell’estremismo religioso. Come riferiscono fonti locali all’Agenzia
Fides, il Centro opera effettivamente nel territorio da circa 10 giorni ed è nato
grazie alla collaborazione fra il governo cittadino di Astana e l’Organizzazione Non
Governativa “Kokbozat” (che è il nome di una stella). Vi lavorano avvocati, psicologi,
assistenti sociali, teologi di diverse comunità religiose che operano prima di tutto
attraverso un centro di ascolto che raccoglie esperienze, necessità e denunce, per
poi disporre interventi diretti in favore delle vittime di movimenti e gruppi radicali.
Alle vittime è garantito l’anonimato, in modo da facilitare l’operato delle istituzioni
e assicurare protezione. Secondo dati diffusi dalle Ong locali, nel 2010 le vittime
dell’estremismo religioso in Kazakhstan sono state 940, con un incremento del 15%
rispetto al 2009. Nel paese esistono già 14 centri come il “Kokbozat Centre”, impegnati
a diversi livelli per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa oltre
che per la tutela delle vittime delle violenze. Tali centri sono benvisti dal governo
centrale che, secondo il “Centro Internazionale sulle Religioni”, nell’ambito del
Ministero della Giustizia, potrebbe anche iniziare a sostenerli con risorse finanziarie.
Come spiega a Fides una fonte locale, “spesso la gente non riesce a distinguere fra
esperienza sana di un gruppo religioso e derive fondamentaliste o estremiste che si
registrano nella religione islamica ma anche nelle altre”. Su una popolazione di oltre
14 milioni di abitanti, il 42,7% dei kazaki è musulmano; i cristiani sono il 16%;
i cattolici sono circa 200 mila. In generale l'islam kazako è moderato, ma vi sono
infiltrazioni fondamentaliste provenienti da paesi vicini come Afghanistan, Pakistan
e Uzbekistan.