2011-05-07 15:06:55

Grecia: l'Ue chiede uno sforzo maggiore per il risanamento dei conti pubblici


La Grecia è tornata ieri al centro della bufera per il debito, affondando l’euro sui mercati. In serata i ministri delle Finanze dei principali Paesi dell’eurogruppo, riuniti in un vertice straordinario, hanno esortato Atene ad uno sforzo maggiore per il risanamento dei conti pubblici. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

È bastata un’indiscrezione del settimanale tedesco Der Spiegel, secondo cui la Grecia starebbe valutando seriamente l’uscita dalla moneta unica europea, a provocare un terremoto sulla valuta che ha fatto calare l’euro fino a 1,43 dollari dopo essersi avvicinato a 1,50 appena due giorni prima. Un eventuale ritorno della Grecia alla vecchia Dracma - tecnicamente complicatissimo - avrebbe infatti un impatto enorme sulla tenuta della divisa unica. Per questo motivo Parigi, Berlino e lo stesso governo di Atene hanno immediatamente smentito questa ipotesi. Ma che lo scenario della crisi ellenica resti comunque molto preoccupante lo confermano le conclusioni del vertice straordinario tenutosi in serata a Lussemburgo, a cui hanno partecipato i ministri delle Finanze di Italia, Germania, Francia, Spagna e Grecia, il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Junker, e il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Le parti hanno annunciato che non ci sarà alcuna ristrutturazione del debito greco ma si prospettano invece nuovi aiuti europei, che saranno tuttavia condizionati ad un maggiore sforzo di Atene sulle misure di correzione dei conti. In tal senso l’Europa ha esercitato forti pressioni, tanto da ipotizzare un sistema di controllo esterno sul processo delle privatizzazioni elleniche. L’Eurozona teme infatti un contagio ad altri Paesi a rischio come il Portogallo mentre sale il pericolo che il Consiglio Ecofin del 16 maggio possa bocciare il piano di aiuti a Lisbona.







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