Pakistan: i progetti di Paul Bhatti per le minoranze cristiane, in nome del fratello
ucciso
Continuare la missione del fratello, opponendosi alla legge sulla blasfemia e sostenendo
da vicino i cristiani, soprattutto i casi come quello di Asia Bibi, ma senza manifestazioni
di piazza o proposte di modifiche alla “legge nera”, che non hanno seguito, bensì
attraverso l’educazione, perché è “sulle cause che originano il fondamentalismo” che
bisogna concentrarsi. Così Paul Bhatti, fratello dell’ex ministro per le Minoranze
religione del Pakistan, Shahbaz, ucciso nel marzo scorso, ha illustrato all'agenzia
AsiaNews il suo progetto da consigliere speciale per le Minoranze. Bhatti, che ha
già promosso diversi incontri sulla base del dialogo interreligioso con il coinvolgimento
di vari partiti, è infatti convinto che “la discriminazione sia meno accentuata nella
classe media”, più istruita, e attraverso piccoli “interventi chirurgici” pensa di
riuscire a trasmettere alla popolazione “l’importanza del rispetto reciproco e della
convivenza”. Il mutamento istituzionale in chiave federalista in atto in Pakistan,
inoltre, nelle scorse settimane aveva fatto temere per la riduzione del ministero
per le Minoranze a un organo attivo su base regionale; il rimpasto di governo avvenuto
nei giorni scorsi, invece, ha chiarito la situazione: il dicastero resterà sotto l’ombrello
del governo centrale. Alla sua guida, però, è stato posto Mian Riaz Hussain Pirzarda,
musulmano, esperto di diritti umani, ambiente e terrorismo, esponente del partito
Pakistan Muslim League-Q, che aveva minacciato di abbandonare l’esecutivo se non avesse
ottenuto una delega da ministro federale. Paul Bhatti, quindi, riveste la carica di
consigliere e curerà le relazioni internazionali, mentre il ministro si occuperà delle
questioni economiche e amministrative; alla carica di viceministro, infine, è stato
nominato un altro cattolico, l’avvocato Akram Gill, anch’egli della Lega-Q. La decisione
non è stata presa molto bene dalla comunità cristiana locale: fonti interne dell'agenzia
Fides manifestano timori per il futuro, denunciando di fatto l’indebolimento della
difesa delle minoranze a causa dello “spezzettamento in tre parti” della carica che
fu di Shabhaz Bhatti e nel conferimento della guida del ministero a un musulmano,
che, in quanto tale, ignora “molte questioni e dinamiche all’interno della comunità”.
La nomina, inoltre - è l’accusa - sarebbe stata decisa per mere “ragioni di opportunismo
politico”. (A cura di Roberta Barbi)