Piano di aiuti al Portogallo per 78 miliardi di euro
Annunciato stamane il piano di salvataggio dell’economia del Portogallo. Cauto ottimismo
da parte delle autorità di Lisbona che giudicano l’accordo “impegnativo ma realistico”.
Il servizio di Gabriele Papini:
Un ambizioso
piano di consolidamento del bilancio per ridurre “ad un ritmo realistico” il deficit
ed il debito pubblico, misure a sostegno della crescita e per creare posti di lavoro,
specialmente per i giovani, interventi per ridare stabilità al settore finanziario.
Questi i punti salienti del piano triennale di salvataggio dell’economia portoghese,
presentato stamane dalle autorità di Lisbona e dai rappresentanti di commissione Ue,
Bce e Fmi. In particolare, il piano ammonta a 78 miliardi di euro, di cui 12 per
la ricapitalizzazione delle banche. Più della metà degli aiuti saranno erogati entro
la fine dell’anno. Lisbona da parte sua, si impegna a rientrare sotto il 3% del rapporto
deficit/Pil entro il 2013. Sono previsti aumenti delle tasse e pesanti tagli alla
spesa pubblica. Sarà avviato un programma di privatizzazioni su vasta scala, con interventi
per migliorare la competitività del Paese. Come afferma una nota congiunta, si tratta
di un accordo con cui si gettano le basi per “un’economia portoghese più sostenibile
e competitiva” e per “ripristinare la fiducia e la stabilità dei mercati”. Secondo
il direttore del Fmi, Dominique Strauss Kahn, “non è stato fatto nessuno sconto a
Lisbona”. Tuttavia alcuni analisti sostengono che il piano di salvataggio sia più
leggero rispetto a quelli imposti a Grecia e Irlanda, anche considerando la congiuntura
negativa dell’economia portoghese, prevista almeno per i prossimi 2 anni.