Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata dell’Università Cattolica
“L’università, luogo di elaborazione e comunicazione qualificata del sapere, si pone
certamente come istituzione educativa di primo rilievo”. Lo si legge nel messaggio
della presidenza della Conferenza episcopale italiana per l’87ª Giornata per l’Università
Cattolica del Sacro Cuore, che si celebra domenica 8 maggio e il cui motto è “Nel
cuore della realtà”. Per i vescovi italiani – riferisce il Sir - “ciò chiama immediatamente
in causa la responsabilità ecclesiale. La pastorale dell’educazione, infatti, non
è un corollario marginale, ma un compito costitutivo della comunità cristiana”. “Espressione
di umanesimo integrale e trascendente – aggiungono -, essa è passione originaria e
servizio alla salvezza dell’uomo”. Proprio nell’università, secondo i presuli, “la
fede cristiana è chiamata a dire se stessa in maniera credibile, come parola della
verità che salva, perché sa indicare la via della vita. Questa convinzione di fondo
assume nell’università forma culturale, rispettosa della peculiare fisonomia di tale
istituzione, caratterizzata dal libero dibattito delle idee, ma nell’orizzonte di
un’indomita ricerca del vero”. “In un tempo di marcata frammentazione e dispersione
educativa – avvertono i vescovi italiani -, è necessario dilatare gli spazi dove la
persona e la società trovino percorsi idonei di formazione”. “L’asserita neutralità
di ogni proposta accademica – sostengono i vescovi - snerva il potenziale educativo
dell’università in nome di un rispetto astratto delle diversità. In realtà, la cultura
e la sua comunicazione implica sempre una determinata – anche se talora non dichiarata
– concezione dell’uomo e della vita; ogni impostazione educativa, lo si voglia o no,
ha sempre una valenza positiva o negativa”. Il prevalere della pretesa di neutralità
“copre di fatto posizioni ideologicamente determinate, sullo sfondo delle quali si
coglie l’influsso prodotto dalla persistente emarginazione della questione antropologica
dalla cultura pubblica e dal suo confinamento nel privato”. Nei suoi novant’anni di
vita, si legge nel messaggio della Cei, “l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha
perseguito con tenacia ed efficacia l’obiettivo di mostrare che non è mera utopia
la convinzione che proprio all’interno di un’istituzione universitaria la Parola della
fede si muove a suo agio e può costituire l’orizzonte entro il quale trova unità e
coerenza la differenziata coltivazione del sapere delle molteplici discipline accademiche”.
Si fa chiaro così come proprio all’interno di un’università “sia possibile mostrare
che la luce del Vangelo è sorgente di cultura autentica, capace di superare la frammentazione
e il pragmatismo funzionale, per sprigionare energie di nuovo umanesimo”. Per questo,
secondo i vescovi, va ribadito e incrementato il legame originario tra “l’Ateneo dei
cattolici italiani” e le Chiese locali: “l’Università Cattolica è posta al servizio
di questa responsabilità ecclesiale, sulla frontiera di quella nuova evangelizzazione
su cui il Papa Benedetto XVI ha ripetutamente posto l’accento”. Essa è, per natura
propria, il “cortile dei gentili dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi
a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero, al cui
servizio sta la vita interna della Chiesa”. Nella sua origine e per la sua storia,
evidenziano i presuli, “l’Università Cattolica è frutto di quell’impulso insopprimibile
per cui la fede cristiana proietta i propri valori nel vissuto storico dell’uomo,
facendosi generatrice di cultura, con un’intelligenza del reale che illumina le singole
realtà e le diverse situazioni nelle quali è in questione la persona umana”. “Tutto
questo – concludono i vescovi italiani - ne esalta il ruolo a servizio delle diocesi
italiane e chiede il contributo di educatori competenti, convinti e coerenti, maestri
di sapere e di vita, formati alla scuola dell’unico Maestro”.