2011-05-05 14:48:28

I vescovi del Mediterraneo: “no alla guerra in Libia, sì all’accoglienza dei migranti e allo sviluppo dei loro Paesi”


“Riguardo alla questione dei migranti, l’Europa cerca soprattutto di mettere in opera una protezione drastica che non va sempre nel senso della giustizia e diventa spesso fonte di esclusione e di discriminazione”. È la valutazione contenuta nella dichiarazione rilasciata al termine di un incontro dei vescovi del Maghreb con una delegazione episcopale di Francia e Spagna. L’incontro della “Commissione Mista Mediterraneo-Maghreb-Europa” si è concluso ieri a Tunisi. Nella nota conclusiva, inviata all’Agenzia Fides, i vescovi riuniti a Tunisi esprimono, “per quanto riguarda la Libia, appoggio agli interventi di Papa Benedetto XVI e di mons. Giovanni Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, sulla priorità del dialogo politico: nessuno può controllare le conseguenze degli interventi armati che colpiscono anche vittime innocenti”. La questione dei migranti è stata al centro della riflessione dei vescovi. “Su questa delicata questione - afferma la nota - vi sono due atteggiamenti in contrasto: quello di diversi politici che intendono garantire quasi esclusivamente la sicurezza e la protezione dei propri cittadini, purtroppo spesso per ragioni elettorali, e quello dei discepoli del Vangelo che, a rischio di essere accusati di ingenuità, vogliono, contro tutto e tutti, servire in primo luogo le persone e difenderle nella loro dignità, anche se sono clandestini e senza documenti”. “Questi due punti di vista – prosegue il testo - potrebbero trovare un punto di incontro se il denaro che serve a proteggere le frontiere venisse impiegato per sviluppare almeno l’indipendenza alimentare dei Paesi di provenienza dei migranti e se venissero assicurate le risorse per permettere una vita dignitosa a tutti i cittadini. Questi ultimi non sarebbero costretti a partire a rischio della vita. Da decenni i Papi ribadiscono questi concetti, come si può non riaffermarli ora?” sottolineano i vescovi. Sul dialogo tra cristiani e musulmani, infine, si rimarca che “la priorità va data all’incontro tra persone di differenti orizzonti che permette spesso uno scambio più vero e più spirituale”.







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