2011-05-05 14:42:01

I vescovi brasiliani in Assemblea generale ad Aparecida


Secondo giorno di lavori oggi ad Aparecida per la 49.ma Assemblea generale dei vescovi brasiliani. Il Collegio episcopale più grande del mondo sarà impegnato fino al prossimo 13 maggio in intensi momenti di riflessione, di studio e analisi che porteranno all'adozione dei nuovi orientamenti generali della Azione Evangelizzatrice della Chiesa in Brasile. I 336 presuli presenti all'appuntamento saranno inoltre chiamati ad eleggere, per un mandato di quattro anni, i nuovi vertici della Conferenza episcopale, fra i quali il presidente, il vicepresidente ed il segretario generale, oltre ai presidenti delle dieci commissioni episcopali. Per approfondire alcuni temi al centro dei lavori, il nostro inviato ad Aparecida, Silvonei Protz, ha raccolto il commento del segretario generale dei vescovi del Brasile, mons. Dimas Lara Barbosa, nominato ieri arcivescovo di Campo Grande:RealAudioMP3

R. - Da 9 direttive si riprenderà quello che era già presente, però ci saranno altri importanti documenti: l’Esortazione post sinodale di Benedetto XVI, "Verbum Domini" e soprattutto due grandi seminari, che abbiamo promosso durante la quinta Conferenza. Seminari sulla Chiesa come comunità - e dunque sul rinnovamento della parrocchia - ed un altro sulla pastorale urbana. Credo ci si sforzerà per radunare tutti questi contributi e costruire così delle direttive un po’ più aggiornate.

Ma quali sono le prossime sfide che dovrà affrontare la Chiesa brasiliana? Silvonei Protz, lo ha chiesto al nunzio apostolico in Brasile, mons. Lorenzo Baldisseri:RealAudioMP3

R. – Credo che la sfida più importante sia quella di preparare sacerdoti di livello che abbiano una formazione più profonda in teologia e anche in cultura generale. Poi, c’è l’aspetto del coltivare anche il settore culturale del Paese. C’è stato un momento importante nella vita di questa Chiesa e della storia di questa nazione nella quale la Chiesa si è impegnata molto in campo sociale e ha dato molto di sé. Oggi i vescovi stessi riconoscono che è necessario dare motivazioni e impegnarsi di più nel formare un laicato nell’ambito della cultura cattolica cominciando dalle università cattoliche: che siano veramente cattoliche e non solo a parole, che diano un insegnamento e una dottrina cattolica nel contesto della scienza e della ricerca. Anche la pietà popolare, i pellegrinaggi che i brasiliani amano fare presso i santuari, presso i luoghi dove c’è il culto mariano e di altri Santi: questo deve essere intensificato in modo tale che si possa diffondere un contenuto di fede non solo emozionale ma anche un insegnamento teologico. I laici sono con noi: diamo loro una maggiore preparazione perché loro sono veramente quelli che possono andare in mezzo al popolo e fare il lavoro che il sacerdote non può fare da solo con le sue forze.







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