Somalia: violenze, siccità e carovita deteriorano la situazione umanitaria
Siccità, aumento dei prezzi e continui combattimenti che costringono la popolazione
alla fuga: la combinazione di questi tre elementi sta causando un ulteriore deterioramento
del quadro umanitario somalo. E’ quanto emerge dall’ultima nota diffusa dall’Ufficio
delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e ripresa dall’agenzia Misna “L’impatto
della siccità si sta ripercuotendo su gran parte della Somalia portando alla perdita
di bestiame, al conseguente aumento dei prezzi e rendendo più difficili le capacità
di sostentamento delle famiglie più povere” dice Grainne Moloney, responsabile di
una unità della Fao – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura
– dedicata alla sicurezza alimentare. Nonostante sia iniziata la stagione delle piogge,
il livello dei fiumi, Juba e Shabelle in particolare, resta sotto la media. Parte
della popolazione delle regioni di Bay e Bakool è stata costretta a spostarsi in luoghi
più ricchi d’acqua. Almeno 55.000 persone, secondo stime dell’Alto commissariato dell’Onu
per i rifugiati hanno lasciato i loro villaggi di residenza a causa della siccità.
Preoccupante anche il livello dei combattimenti. A Garbaharey, nel sud, secondo Radio
Shabelle, intensi scontri tra forze governative e uomini del gruppo armato degli Shebab
hanno lasciato sul campo nelle ultime ore circa 70 vittime tra cui molti civili. Difficile
resta inoltre la situazione a Mogadiscio, dove è ancora limitato l’accesso al mercato
di Bakara, la principale piazza per il reperimento di generi di prima necessità per
migliaia di persone. (A.L.)