L’Ue vara piano di aiuti per il Portogallo: 78 miliardi in 3 anni per salvare l’economia
Si avverte già stamattina l’effetto positivo dell’accordo raggiunto ieri sugli aiuti
dell’Unione europea al Portogallo, con il rialzo delle banche cui andranno 12 miliardi
di euro oltre i 78 decisi ieri. Le misure di austerità, però, che il Paese dovrà varare,
rischiano di condannarlo a due anni di recessione. L’accordo raggiunto ha ricevuto
il plauso del premier uscente Socrates, mentre i socialdemocratici all’opposizione
chiedono tempo per valutare il piano. Da Lisbona, Riccardo Carucci:
Il Portogallo
ha raggiunto un accordo con l’Unione Europea e il Fondo monetario internazionale per
ricevere un prestito triennale di 78 miliardi di euro. Lo ha annunciato ieri sera
il primo ministro socialista José Socrates, alla testa di un governo minoritario e
dimissionario. Il Portogallo si era rivolto il 6 aprile al Fondo europeo di stabilità
finanziaria e al Fmi per chiedere un aiuto d’emergenza come avevano già fatto Grecia
e Irlanda. I negoziati sono stati condotti a Lisbona dalla cosiddetta “troika”, formati
da rappresentanti dell’Unione Europea, della Banca centrale europea e del Fmi, che
hanno parlato non solo con il governo ma anche con altri partiti, con le banche, con
le industrie, i mercati ed altri organismi sociali. Socrates ha detto che quello raggiunto
è un buon accordo che imporrà sacrifici ma minori di quelli temuti; ha escluso misure
antisociali e aumenti di imposte.