2011-05-03 14:13:15

Giornata mondiale dell'asma, patologia che colpisce 300 milioni di persone. Nuove tecnologie per la diagnosi


Si celebra oggi la Giornata mondiale dell’asma, patologia che colpisce circa 300 milioni di individui su tutto il pianeta e causa 250 mila morti ogni anno. Tra le molte iniziative messe in campo per sensibilizzare su questa diffusissima malattia, spicca il progetto dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove è entrato in funzione una sorta di “naso elettronico”, dotato di sofisticati sensori e in grado di vagliare il respiro di pazienti asmatici fino a tracciare l’identikit molecolare della loro malattia. Il progetto – che si svolgerà nell'ambito di uno studio europeo sul tema – è coordinato dal prof. Paolo Montuschi, dell'Unità Operativa di Farmacologia dell'Università Cattolica. Eliana Astorri lo ha intervistato, chiedendogli in cosa consista l’asma e come sia possibile curarla:RealAudioMP3

R. – L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, che si manifesta dal punto di vista dei sintomi con un andamento generalmente intermittente, caratterizzato dalla comparsa di difficoltà respiratorie, affanno, sensazione di chiusura del torace, tosse, classicamente il respiro sibilante. Questo andamento è, come detto, per la maggior parte dei casi intermittente, nel senso che i pazienti tra un attacco e l’altro stanno bene e poi, improvvisamente, per fattori scatenanti tipo pollini, allergeni, inquinanti atmosferici, l’attività fisica, il fumo di sigarette e infezioni virali a un certo punto riacutizzano, cioè presentano i sintomi. In alcuni casi, fortunatamente più rari, i pazienti presentano un’ostruzione persistente e lì subentrano maggiori problemi, perché la risposta alla terapia farmacologica è sicuramente meno efficace.

D. – Come ci si rende conto di essere asmatico?

R. – Sicuramente per la comparsa di questi sintomi, che messi insieme orientano alla diagnosi di asma, anche se presi singolarmente chiaramente non sono specifici per l’asma. Poi, è molto importante una storia clinica, precedenti episodi di broncospasmo, una storia familiare di allergia, visto che l’allergia è il principale fattore di rischio per l’asma. Chiaramente non è detto che se una persona è allergica sia anche asmatica, cioè presenti i sintomi e asma, però una persona allergica è sicuramente una persona a maggior rischio di asma e, quindi, deve avere un maggior livello di attenzione all’asma. Poi la diagnosi, oltre che clinica, attualmente strumentale, è confermata da alcuni test di funzionalità respiratoria, tipo la risposta a farmaci che provocano broncodilatazione, oppure a farmaci che provocano broncocostrizione, mettendo in evidenza quella che è chiamata "iper reattività bronchiale", cioè una maggior risposta della muscolatura liscia e bronchiale a stimoli di diverso tipo.

D. – Parliamo di farmaci, quelli classici, che sono sempre stati usati e quelli innovativi, quelli su cui si sta studiando...

R. – E’ molto importante, quando si parla di farmaci antiasmatici sapere il tipo di paziente che ci si trova davanti e la gravità dell’asma del paziente che si starà trattando. La terapia dell’asma è una terapia tipicamente per gradini: si aumenta non tanto e non solo la dose di un determinato farmaco, ma si aggiungono via via più farmaci mano a mano che aumenta la gravità dell’asma. Molti pazienti, quelli asintomatici, richiedono semplicemente la terapia con farmaci broncodilatatori all’occorrenza, oppure per la prevenzione di sintomi, come i pazienti che hanno l’asma da sforzo. Invece, per altri pazienti è necessaria una terapia persistente, quindi diversi giorni di terapia – quattro, otto, dodici settimane – con farmaci antinfiammatori: i più efficaci sono sicuramente i glucocorticori, vale a dire i cortisonici per via inalatoria. Esistono anche i farmaci che si somministrano per bocca, che si chiamano leucotrieni. E poi esistono in associazione ai cortisonici per via inalatoria, i broncodilatatori a lunga durata d’azione. Questi sono i farmaci principali.(ap)







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