Pakistan: nel Punjab attacchi degli estremisti islamici. Famiglie cristiane in fuga
Resta alta la tensione a Gujranwala, città del Punjab, teatro di ripetuti attacchi
di estremisti musulmani contro la minoranza cristiana. La folla - riferisce l'agenzia
AsiaNews - ha assaltato case e luoghi di culto, cercando di incendiare diverse chiese.
Solo l’intervento della polizia ha scongiurato morti e feriti. A scatenare la rabbia
dei gruppi musulmani la notizia del ritrovamento, il 30 aprile scorso, di una copia
bruciata del Corano. In risposta, i leader religiosi hanno intimato alla popolazione
di attaccare i cristiani; terrorizzate, molte famiglie hanno abbandonato la zona.
Intanto le autorità hanno introdotto la Legge 144, che vieta capannelli superiori
alle quattro persone in luogo pubblico. Padre Philip Gomes riferisce di aver visto
di persona “episodi di violenza nella colonia di Aziz e Gulzar” il 30 aprile, in cui
“la folla ha tentato di incendiare case cristiane”. L’intervento della polizia ha
bloccato gli assalitori, arrestando alcuni di loro. Per scongiurare nuovi assalti,
riferisce il sacerdote, le forze dell’ordine hanno presidiato chiese e luoghi di culto
durante le funzioni domenicali. Ieri sono circolati sms telefonici che denunciavano
l’attacco alla chiesa di San Giovanni a Gujranwala, nella mattinata, da parte di una
folla di estremisti. Tuttavia padre Noel Paul, della locale parrocchia, parla di “voci
prive di fondamento” diffuse da persone che “mirano a seminare il panico fra i cristiani”.
Il sacerdote condanna anche “il rogo del Corano” e aggiunge: “credo che nessun fedele
cristiano compierebbe un simile gesto, in una tale situazione di tensione”. Il riferimento
di padre Paul è al ritrovamento, la mattina del 29 aprile, di una copia bruciata del
Corano all’interno del cimitero cristiano. La notizia ha aizzato gli animi dei musulmani
che, attraverso gli altoparlanti, hanno lanciato una vera e propria caccia all’uomo
contro la minoranza, le proprietà e i luoghi di culto. Gli estremisti hanno lanciato
pietre e aperto il fuoco contro la colonia cristiana. Un abitante conferma che “molti
cristiani hanno abbandonato Gujranwala”; una madre aggiunge che “viviamo in mezzo
a una sensazione costante di terrore”. Intanto Paul Bhatti, presidente di All Pakistan
Minorities Alliance (Apma) e fratello di Shahbaz, ministro per le Minoranze pakistano
assassinato nel marzo scorso, ha visitato la città teatro delle nuove violenze anticristiane.
Il consigliere speciale del premier per le Minoranze ha voluto manifestare “solidarietà”
alla comunità sotto attacco, spiegando ai fedeli che “non sono soli” e invitandoli
“alla calma”. Da settimane la città di Gujranwala registra tensioni e violenze contro
le minoranze religiose. (R.P.)