2011-05-02 15:10:41

Libia: Misurata sotto assedio. Funerali del figlio e dei nipoti di Gheddafi


In Libia, non accenna a migliorare la situazione di Misurata, città in mano ai ribelli che da due giorni subiscono l’offensiva delle truppe fedeli a Gheddafi: dopo gli attacchi al porto, questa mattina si registra un tentativo di penetrare in città con carri armati dall’area dell’aeroporto e si contano almeno sei morti. Previsti per oggi, inoltre, i funerali del figlio minore e dei tre nipoti del colonnello uccisi nel fine settimana. In merito ai dubbi avanzati sulla veridicità della notizia, arriva la conferma del Vicario di Tripoli, mons. Martinelli. Il punto da Roberta Barbi:RealAudioMP3

Nuova offensiva per le forze fedeli al colonnello Gheddafi, che oggi stanno tentando di penetrare a Misurata da sudovest, utilizzando quattro o cinque carri armati. Gli scontri si stanno intensificando nel sobborgo di Al Ghiran, non lontano dall’aeroporto e fonti mediche riferiscono di almeno sei morti e decine di feriti da ieri sera. Sempre da ieri, inoltre, attacchi lealisti si concentrano anche nella zona del porto. Nella giornata di oggi, dopo la preghiera del mezzogiorno, erano previsti i funerali di Saif al-Arab, il figlio 29.enne del colonnello ucciso sabato notte in un raid della Nato insieme con tre nipoti del raìs, tutti bambini con meno di tre anni: le salme saranno sepolte nel Cimitero dei martiri di Al-Hani a Tripoli. Da molte parti erano stati sollevati dubbi sulla morte del figlio di Gheddafi, fugati dal vicario apostolico di Tripoli, mons. Giovanni Martinelli, che ha testimoniato di aver visto un corpo completamente fasciato che il governo libico ha confermato ufficialmente essere quello di Saif. “Penso sia stia giocando troppo con la vita dei civili – ha aggiunto il presule – e questo rende sempre più difficile una soluzione pacifica del conflitto”. Ieri, infatti, in conseguenza del raid, la folla ha dato alle fiamme alcune ambasciate straniere, tra cui quella della Gran Bretagna e quella dell’Italia, episodi per i quali il viceministro degli Esteri libico ha espresso “rammarico”.

Algeria
È ancora viva Maria Sandra Mariani, la donna italiana di 53 anni sequestrata il 2 febbraio nel sud dell’Algeria dal gruppo che si firma Al Qaeda per il Maghreb islamico e attualmente tenuta prigioniera in un Paese del Sahel. Lo conferma un nuovo video inviato dai rapitori che segue l’ultimo, risalente al 18 febbraio.

Egitto
In migliaia sono tornati in piazza tari, ieri, primo maggio, per rivendicare alcuni diritti in materia di lavoro: i manifestanti chiedono salari minimi di 1500 lire egiziane (circa 180 euro), la messa in regola dei precari con contratti a tempo indeterminato e la revisione delle nuove norme sugli scioperi.

Siria
Continua l’ondata di retate e arresti a Deraa, città della Siria meridionale dove ieri la polizia è tornata a sparare sulla folla che partecipava ai funerali delle ultime vittime della protesta. Secondo i testimoni, le forze di sicurezza entrano nelle case e portano via le persone a bordo di carri armati e auto blindate. Oggi, sono stati arrestati anche due oppositori di etnia curda nel nordest e un attivista per i diritti umani a Raqqa, nell’est. Proseguono intanto senza sosta le manifestazioni antigovernative: oggi sono in corso nei dintorni della capitale Damasco.

Pakistan
Almeno quattro persone, tra cui una donna e tre bambini, sono morte e 10 sono rimaste ferite a causa di un'esplosione avvenuta oggi in Pakistan in una moschea di Charsadda, nel Pakistan nordoccidentale. Lo riferiscono fonti di polizia locale, aggiungendo che otto feriti sono in gravi condizioni.

Cerimonie solenni oggi in Israele per la Giornata in ricordo della Shoah
Si celebra oggi in Israele la Giornata della Shoah, in memoria dei sei milioni di ebrei sterminati dalla follia nazista. Molte le iniziative e i messaggi dei leader del Paese ebraico perché l’Olocausto sia ancor oggi un severo monito contro ogni forma di razzismo. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

Uno dei momenti più significativi di questa Giornata è avvenuto alle 10 di mattina, quando in tutto il Paese per due minuti sono state messe in funzione le sirene e ogni attività si è fermata, traffico automobilistico e pedonale inclusi. Ma già ieri sera allo Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto a Gerusalemme, sono state accese sei fiaccole, da altrettanti sopravvissuti, in memoria delle vittime dei campi di sterminio nazisti. La ricorrenza, nelle parole dei leader israeliani, ha assunto anche significati prettamente politici. In un discorso alla nazione, il premier Benyamin Netanyahu ha sottolineato come, ancor oggi, non bisogna sottovalutare i proclami all’eliminazione degli ebrei. “La minaccia alla nostra esistenza – ha detto – è ancora reale. L’Iran, ad esempio, si sta dotando di armi nucleari a questo scopo”. Parole, queste, condivise dal presidente israeliano, Shimon Peres, il quale ha poi aggiunto che “il popolo ebraico, vittima di razzismo, persecuzioni, discriminazione, non ha dimenticato l’obbligo di rispettare ogni persona. Ogni nostro cittadino sa – ha sottolineato – che Israele è e sarà il Paese più antirazzista al mondo”. Un quadro preoccupante, dunque, ma nel quale si intravedono spiragli di confortante cambiamento. Secondo i dati diffusi dal Centro Studi sull’Antisemitismo dell’Università di Tel Aviv, nel 2010 si sono quasi dimezzate le aggressioni d’impronta antisemita avvenute nel mondo. La ricerca denuncia, tuttavia, come preoccupante la tendenza in aumento alla diffusione on line di testi antiebraici. Da segnalare, infine, nella giornata odierna, la tradizionale marcia di giovani ebrei al campo di concentramento e di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia.

Afghanistan
Era un kamikaze tra i più giovani di cui si abbia notizia, il ragazzo di 12 anni che ieri si è fatto esplodere in un mercato a Paktika, nel sudovest del Paese, vicino al confine con il Pakistan. Nell’attacco sono morte quattro persone e ne sono rimaste ferite 12, mentre attentati si sono verificati in altre parti del Paese per un bilancio totale di 11 morti e 33 feriti: i primi della nuova Badar, cioè l’offensiva di primavera annunciata dai talebani.

Thailandia
Decine di migliaia di thailandesi, abitanti dei villaggi vicino al confine con la Cambogia, hanno potuto far ritorno nelle loro case dopo l’innalzamento della tensione tra i due Paesi verificatosi negli ultimi giorni. Ad annunciarlo è stato il primo ministro thailandese, Abhisit Vejjajiva, il quale ha precisato che i profughi avevano trovato accoglienza in campi improvvisati. La disputa territoriale sul confine è in atto da molte decadi, ma da quando sono ricominciati gli scontri, il 22 aprile scorso, si contano già 17 morti.

Immigrazione - Italia
Sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa, dove ieri sera è arrivata sull’isola un’imbarcazione con a bordo 16 tunisini. All'alba di oggi, invece, la nave traghetto “Moby Vincent” ha trasferito circa 1800 migranti arrivati sull’isola nelle ultime 48 ore. A causa delle cattive condizioni del tempo la nave al momento resta in rada perchè non riesce ad attraccare al porto. Se la nave riuscirà a trasferire oggi tutti i migranti, fatta eccezione per 60 tunisini, Lampedusa si dovrebbe svuotare già in giornata. Intanto a Ventimiglia un centinaio di tunisini stanno dando vita a uno sciopero della fame: sono i migranti che non hanno trovato posto nel centro di accoglienza.

Immigrazione – polemica Italia-Malta
È polemica tra Italia e Malta sul barcone di profughi che ieri si trovava in difficoltà in acque di competenza maltese, ma che è invece, poi, stato soccorso dalle autorità italiane. In serata il ministro degli Esteri italiano, Frattini, ha dato istruzione all’ambasciatore presso Malta di effettuare una protesta formale. Immediata la risposta del governo maltese, che afferma di aver rispettato tutti gli obblighi internazionali e di non essere intervenuti in quanto il barcone era molto più vicino alle coste italiane.

Francia
Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, presenzierà domani all’aeroporto parigino di Orly al rientro delle salme dei connazionali rimasti vittima dell’attentato di Marrakesh di venerdì scorso. Al suo fianco, anche i ministri degli Esteri e dell’Interno, riferisce l’Eliseo. È prevista una cerimonia commemorativa.

Portogallo
Il governo dimissionario portoghese tra due giorni presenterà il memorandum d’intesa sul pacchetto di aiuti negoziato con l’Unione europea, la Bce e il Fondo monetario internazionale. Il piano vincolerà la politica economica del portogallo per i prossimi tre anni. Bruxelles auspica che si arrivi a un accordo entro il 16 maggio.

Uganda
L’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha invitato le autorità ugandesi a fermare immediatamente l'uso “sproporzionato della forza” contro i politici dell'opposizione e i manifestanti antigovernativi, esortando al’instaurazione di un dialogo costruttivo. Nelle ultime settimane, nel Paese si sono moltiplicati gli episodi di violenza che hanno causato almeno otto morti e centinaia i feriti.

Liberia
È un avvocato con alle spalle una laurea negli Usa e diverse esperienze diplomatiche e di governo il candidato del principale partito di opposizione alle elezioni presidenziali del prossimo ottobre. Winston Taubman rappresenterà il Congresso per il cambiamento democratico e sfiderà la prima presidente donna della storia africana. La Liberia è stata afflitta da una sanguinosa guerra dal 1989 al 2003. Negli ultimi mesi, ai problemi della ricostruzione s’è aggiunta l’emergenza di circa 150 mila rifugiati ivoriani che hanno varcato il confine. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi e Gabriele Papini)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 122







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