Totus Tuus: la vita e la Beatificazione di Giovanni Paolo II nel
segno di Maria
Totus tuus: con la Beatificazione di Giovanni Paolo II, è stato elevato all’onore
degli altari il Papa mariano per antonomasia. Come osservò, infatti, il cardinale
Angelo Comastri, la “M” di Maria sullo stemma episcopale rappresenta una “vera carta
d’identità” di Giovanni Paolo II. E’ particolarmente significativo, dunque - come
ha sottolineato nell'omelia Benedetto XVI - che la sua Beatificazione sia stata celebrata
oggi, primo giorno di maggio, mese dedicato alla Vergine Maria. Indimenticabili le
prime parole del Papa dopo l’attentato subito in Piazza San Pietro, in cui Karol Wojtyla
lega l’affidamento a Maria al perdono per Ali Agca. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Prego
per il fratello che mi ha colpito, al quale ho sinceramente perdonato. Unito a Cristo,
Sacerdote e Vittima, offro le mie sofferenze per la Chiesa e per il mondo. A Te Maria
ripeto: ‘Totus tuus’”.
(musica - Totus Tuus)
“Maria,
sono tutto tuo”. E’ il 17 maggio del 1981 quando Giovanni Paolo II pronuncia queste
toccanti parole, ormai scolpite nella storia della Chiesa. Il Papa parla al Regina
Caeli, dal Policlinico Gemelli di Roma. Quattro giorni prima, in Piazza San Pietro,
Karol Wojtyla è stato ridotto in fin di vita in un drammatico attentato. E’ il 13
maggio, festa della Madonna di Fatima. E proprio la mano materna di Maria, ne è convinto
il Papa, lo ha salvato.
Fin da bambino, il nuovo Beato ha affidato
alla Vergine tutta la sua vita, ogni passo importante della sua esistenza. “Totus
tuus” sono anche le prime parole del suo testamento spirituale. Una vita per Gesù
mediante Maria. Proprio alla Madonna, all’inizio del suo Pontificato, il Papa Giovanni
Paolo affida il suo ministero, con un atto di speranza. E’ l’8 dicembre 1978. Per
la prima volta, il nuovo Pontefice celebra l’Immacolata Concezione, che definisce
“punto decisivo nella storia della Salvezza”. Il Beato Wojtyla è nella Basilica romana
di Santa Maria Maggiore:
“Il nuovo Vescovo di Roma varca oggi la
soglia del tempio mariano della Città Eterna, consapevole della lotta tra il bene
e il male, che pervade il cuore di ogni uomo, che si svolge nella storia dell’umanità
e anche nell’anima del ‘popolo Romano’”.
Riprendendo la “Gaudium
et Spes”, alla cui redazione aveva tanto contribuito, il Papa sottolinea che la storia
umana è “pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre”. E ricorda
che l’uomo “deve combattere senza soste per poter restare unito al bene”. In questa
battaglia, è l’incoraggiamento di Karol Wojtyla, l’uomo può contare sull’aiuto di
Maria:
“E perciò il Papa, agli inizi del suo servizio episcopale
nella cattedra di San Pietro a Roma, desidera affidare la Chiesa in modo particolare
a Colei in cui si è compiuta la stupenda e totale vittoria del bene sul male, dell’amore
sull’odio, della grazia sul peccato”.
Maria, ribadisce, con le parole
del suo amato predecessore Paolo VI, è “inizio del mondo migliore”. Alla Vergine,
Giovanni Paolo II affida dunque se stesso e la Chiesa. “Sono tutto tuo, e tutto ciò
che ho è tuo – afferma il Beato Karol con dolcezza filiale – Sii tu mia guida in tutto”:
“Totus tuus ego sum et omnia mea tua sunt… Con questo semplice e insieme solenne atto
di offerta il Vescovo di Roma, Giovanni Paolo II, desidera ancora una volta riaffermare
il proprio servizio al Popolo di Dio, che non può essere nient’altro che l’umile imitazione
di Cristo e di Colei, che ha detto di se stessa: ‘Eccomi, sono la serva del Signore’”.