Non si arresta il vento di rivolta sulla Siria. Almeno sei i morti ieri a Deraa, cuore
della protesta contro il regime di Bashar al Assad: l’esercito ha aperto il fuoco
con l’artiglieria e i cecchini avrebbero preso di mira i civili. Le Forze di sicurezza
hanno inoltre fatto irruzione in una moschea. Secondo gli attivisti per i diritti
umani nel Paese, sono almeno 560 i civili uccisi in oltre un mese di rivolte.
Immigrazione:
461 migranti giunti nella notte a Lampedusa Proseguono gli arrivi di migranti
a Lampedusa. Nella nottata è giunto sull’isola il barcone partito dalla Libia, che
ieri aveva lanciato un Sos mentre era ancora in acque maltesi. A bordo, almeno 461
profughi, tra i quali 44 donne e sei bambini. Sono oltre 2.500 i profughi sbarcati
a Lampedusa in 48 ore. Intanto, il presidente dell’esecutivo europeo, Josè Manuel
Barroso, ha dichiarato che il ''ripristino temporaneo'' delle frontiere interne tra
i Paesi Schengen ''è una delle opzioni possibili'' per rafforzare la gestione dell'accordo.
Yemen:
il presidente Saleh rifiuta l’accordo di transizione Il presidente yemenita,
Saleh, ha deciso di non firmare più l'accordo di transizione per la cessione dei poteri.
Lo riferisce l'opposizione che avevano mediato l'intesa con il capo dello Stato, al
potere da 32 anni. Il piano prevedeva che Saleh lasciasse il potere entro 30 giorni
dalla firma dell'intesa e che gli fosse garantita l'immunità.
Egitto: Mubarak
rischia la pena di morte L'ex presidente egiziano, Hosni Mubarak, rischia la
pena di morte. Lo ha reso noto il ministro della Giustizia egiziano, Mohammad el Guindi,
ieri in un'intervista. Secondo el Guindi, Mubarak potrebbe essere condannato alla
pena capitale se riconosciuto colpevole di aver ordinato di aprire il fuoco contro
i manifestanti, durante la protesta che ha portato alla sua caduta. Il ministro ha
precisato che sono accusati di corruzione anche i due figli e la moglie dell’ex capo
di Stato.
Afghanistan: almeno otto morti in un attacco suicida Almeno
sei civili e due poliziotti sono rimasti uccisi e altre 25 persone ferite oggi in
una serie di attacchi kamikaze nella provincia di Paktika, nel sudest dell’Afghanistan.
Ad annunciarlo è stato il Ministero degli interni di Kabul. Quelli di oggi potrebbero
essere i primi attacchi nell'ambito dell'"Operazione di primavera Badar", annunciata
ieri dai talebani e diretta contro ''gli Americani invasori, i loro alleati stranieri
e sostenitori interni''.
Medio Oriente, Netanyahu: preoccupante l’accordo
Hamas - al Fatah L'accordo di riconciliazione annunciato da Hamas e al Fatah
''deve preoccupare non solo Israele, ma tutti quanti aspirano a vedere una pace fra
Israele e i palestinesi'': lo ha affermato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu.
Secondo fonti di stampa palestinesi, i leader di Hamas e al-Fatah, Khaled Meshal e
Abu Mazen, firmeranno ufficialmente gli accordi di riconciliazione giovedì prossimo
al Cairo.
Italia, Napolitano per il Primo maggio: necessario un clima di
coesione È necessario un clima di coesione, presupposto per la ripresa economica
del Paese. Così in sintesi il capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano, durante
la cerimonia per il Primo maggio ieri al Quirinale. Ci attendono dure sfide, ha detto,
esprimendo preoccupazione per i contrasti tra i sindacati. Questi ultimi sono oggi
in piazza San Giovanni, a Roma, per il concerto musicale dedicato alla festa dei Lavoratori
che quest’anno vedrà protagonisti i 150 anni dell'Unità d’Italia. (Panoramica internazionale
a cura di Linda Giannattasio)
Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LV no. 121