Oltre un milione i fedeli a Roma per la Beatificazione: tanto affetto e gratitudine
per Papa Wojtyla
Al termine della Santa Messa, Benedetto XVI e i cardinali concelebranti sono entrati
nella Basilica di San Pietro per venerare le spoglie di Giovanni Paolo II. Dopo i
capi di Stato, di governo e altre autorità, un’interminabile processione di pellegrini
si è snodata da Piazza San Pietro, da via della Conciliazione e dalle strade limitrofe
per rendere omaggio a Papa Wojtyla. Nel servizio di Amedeo Lomonaco ascoltiamo
alcune testimonianze dei tanti fedeli che hanno partecipato alla Beatificazione:
La cerimonia
di Beatificazione è stata accompagnata dall’abbraccio corale e commosso della moltitudine
di pellegrini, oltre un milione, arrivati a Roma da tutto il mondo:
R.
– Vivere il momento, vedere tutta questa gente che è venuta da tutte le parti del
mondo per stare qui, solo questo fa venire i brividi!
R. – Io sono molto
contenta di essere qui. Ho avuto un grande amore per questo Papa ed è la gratitudine
che mi spinge qui oggi. 'Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo!”: per me
giovane oggi una frase del genere è di estrema provocazione, in un mondo dove tutto
mira a soffocare la fede, dove tutto dice di cercare delle risposte altrove.
R.
– Io sono di Barcellona e sto qui con i miei amici. Per me è stato il Papa della mia
gioventù, è stato il Papa dei giovani.
Nei ricordi dei fedeli si addensano
parole e insegnamenti indelebili che accendono la luce della vera Speranza:
R.
– Sicuramente per me che sono siciliano il ricordo più bello è quando fece il discorso
ad Agrigento, quanto disse a tutti i mafiosi di pentirsi.
R. – Io mi
ricordo Tor Vergata nel 2000. L’emozione di vedere questo uomo anziano, ormai malato,
che era lì che rideva e scherzava con noi... è stato come avere un nonno aggiuntivo,
che ci ha indicato una strada da percorrere.
R. – E’ un grande testimone
e noi siamo venuti qua ringraziare il Signore per avercelo dato. Vuol dire che il
Signore si serve di una persona e fa cose grandi. Quanta gente c’è qui oggi! E’ proprio
una cosa grande. Dobbiamo avere speranza e credere.
La viva testimonianza
lasciata da Giovanni Paolo II supera differenze tra generazioni, lingue e culture:
R. – Ci ha lasciato una grande testimonianza di fede e per questo siamo
qua, per ringraziarlo. Come Papa ci ha dato a noi giovani tanta speranza e tanta voglia
di vivere, soprattutto ci ha fatto vedere e scoprire anche la fede.
R.
– E’ una cosa da non credere, è una cosa grande! Per me era già Beato in vita!
R.
– Quello che stiamo celebrando oggi è semplicemente il sigillo. Dal primo momento,
dal 2 aprile del 2005, noi stavamo qui e noi qui lo pregavamo già come santo. Questo
santo è entrato potentemente dentro. Non c’è aspetto della vita dell’uomo, in cui
questo Papa non stia profondamente dentro la storia di ogni essere umano.
La
Beatificazione è una gioia da condividere nella moltitudine ma anche da vivere intimamente.
In tutti risplende l’amore di Giovanni Paolo II per ogni uomo:
R. –
Lui aveva questa grande capacità di dimenticare se stesso, di dare tutto se stesso
con tutte le sue forze al prossimo. Mi sembra che nella sua vita sia stato, da una
parte, un Papa forte, che aveva trasformato il mondo, che aveva aperto un mondo che
era stato chiuso dietro la Cortina di ferro; e poi, un Papa ancora più forte, ma malato
fisicamente, e questo ancora più aveva coinvolto tutto il mondo in Cristo: è rimasto
un uomo, ha insegnato come dobbiamo fare ad essere uomini …
R. – Quello
che rimane di più è la generosità e l’abnegazione totale di questo Papa verso i fedeli:
aveva una parola di conforto per tutti. Ho un ricordo veramente dolce, come un padre
…
R. – Ha lasciato la testimonianza viva di uomo di fede, di come si
vive la fede e questa per noi fedeli è la cosa più importante!