Siria: oltre 60 vittime nel “venerdì della collera”. Sanzioni Ue e Usa contro Damasco
Resta altissima la tensione in Siria: rafforzata la presenza di militari e mezzi blindati
a Deraa, dove secondo le ultime notizie diffuse da un testimone le truppe armate avrebbero
preso il controllo di una moschea, uccidendo quattro persone. I nuovi scontri giungono
all’indomani del venerdì della collera, nel quale la dura repressione delle forze
di sicurezza ha provocato la morte di decine di persone, almeno 62 secondo le Ong
locali. Via libera, intanto, da Stati Uniti e Ue alle sanzioni contro Damasco, nel
tentativo di placare le violenze. Sale però la preoccupazione per nuovi possibili
incidenti questo pomeriggio, durante i funerali delle vittime di ieri, per i quali
i principali gruppi di attivisti hanno chiesto la partecipazione di tutto il Paese.
Linda Giannattasio:
"Proseguiremo
sulla strada che avete tracciato per noi”. Gli attivisti e i giovani promotori della
rivoluzione siriana, indetta contro il regime degli Assad, al potere da 40 anni, stanno
diffondendo con queste parole sul web l’invito alla popolazione a partecipare in massa
ai funerali delle decine di vittime del “venerdì della collera”, esortando tutti a
manifestare ancora, fin da domani. Le vittime di ieri sarebbero almeno 62, secondo
le Ong locali, la maggior parte delle quali uccise a Homs e a Derah, dove il governo
siriano avrebbe rafforzato l’assedio schierando nuove truppe e mezzi. Dura condanna
degli scontri è giunta dal presidente americano, Barack Obama. Ieri, proprio Stati
Uniti e Ue hanno dato il via al pacchetto di sanzioni contro Damasco: decise misure
economiche dagli Usa, mentre i 27 hanno approvato l’embargo sulla fornitura
di armi alla Siria, il congelamento dei beni e del negoziato di associazione. Prosegue
intanto nel Paese l’esodo dei civili, in fuga verso il Libano e la Turchia per sfuggire
alle violenze represse nel sangue da sei settimane, con un bilancio di oltre 500 morti.