Iraq: i cristiani hanno festeggiato la Pasqua nonostante mille difficoltà
Molte sono state le difficoltà che i cristiani in Iraq hanno dovuto affrontare per
partecipare alle celebrazioni della Pasqua. A Baghdad i fedeli hanno dovuto evacuare
la chiesa cattolica del Sacro Cuore proprio nella domenica di Pasqua, poco prima di
un’esplosione, per rifugiarsi nella vicina chiesa di Maria Vergine nei pressi della
quale si sono registrati scontri con uomini armati. Nonostante questo, però, i ministri
della cattedrale siro-cattolica Nostra Signora della Salvezza, già oggetto di un tremendo
attentato il 31 ottobre 2010 che causò 58 vittime, hanno riferito all'agenzia Zenit
di aver celebrato in tre la Messa di Pasqua, tanti erano i fedeli presenti. A Mosul,
nel nord-ovest dell’Iraq, il coprifuoco totale imposto per motivi di sicurezza ha
causato l’annullamento delle celebrazioni del Giovedì Santo e la Veglia, ma il Venerdì
Santo decine di persone hanno camminato per oltre un’ora per partecipare alla celebrazione
dell’arcivescovo Amil Nona nella chiesa caldea di St. Paul. La determinazione dei
cristiani iracheni a partecipare alle funzioni della SettimanaSanta era stata anticipata
dall’arcivescovo di Erbil, Bashar Warda: “La Chiesa è nata dalla volontà di Dio di
cercare la riconciliazione con l’uomo mediante la vita, la morte e la Resurrezione
di Gesù – ha detto – e quindi si potrebbe dire che siamo esperti nel campo della riconciliazione
e capaci di aiutare”. Nonostante questo quadro positivo, però, nell’arco di 10 anni
il numero dei cristiani in Iraq è crollato da un milione a meno di 200mila persone.
(R.B.)