2011-04-30 12:45:21

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa seconda Domenica di Pasqua, Domenica della Divina Misericordia, la liturgia ci propone il passo del Vangelo in cui l’Apostolo Tommaso non crede agli altri discepoli che hanno visto Gesù risorto. Tommaso dice: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo Gesù appare di nuovo, con Tommaso presente, e gli dice:

«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!».

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Tommaso era molto attaccato a Gesù, anzi aveva dichiarato una volta che era pronto a morire assieme a lui (Gv 11,6). Come mai ora è così scettico di fronte ad una notizia che invece agli altri discepoli dà tanta gioia? Perché così testardo nel rifiutare la loro testimonianza, quasi fosse una illusione collettiva? Nell’ostinazione di Tommaso possiamo riconoscere un valore positivo: la morte e le piaghe non possono essere messe tra parentesi, devono restare reali e interpellanti. Se è risorto Gesù di Nazaret che tutti avevano visto straziato e ucciso, allora quei segni sono preziosi, eterni: fonte di vita e di speranza. E Tommaso perciò li vuole vedere e toccare. Lo faceva per sé, ma lo ha fatto anche a nostro vantaggio: davvero non si trattava di un fantasma, ma di Gesù conosciuto già, e ora avvolto di splendore e totale libertà. La pace che Gesù offre ai discepoli e la missione a cui li invia, ha a che fare con quel corpo ferito: annunciare un amore totale fino alla morte, invitare alla sequela di Cristo risorto che la morte non ha bloccato. Attraverso le sue piaghe viene la guarigione e la nostra salvezza. Saranno testimoni di gioia e vita nuova, libertà e riconciliazione. Grazie allo Spirito di santità e di verità che li guiderà, e darà loro parole nuove per convincere anche chi non ha visto direttamente il Signore risorto.







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