Il Presidente Scalfaro su Giovanni Paolo II: "un uomo che ha rappresentato l'umanità"

Nel suo discorso al Parlamento italiano, il 14 novembre 2002, Giovanni Paolo II disse di seguire “con attenzione amica il cammino di questa grande Nazione”. In effetti, il Pontefice dimostrò più volte la vicinanza all’Italia e molti furono gli incontri con i Presidenti della Repubblica. Per un ricordo del Santo Padre Alessandro Guarasci ha sentito il Presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro


D. – Presidente, da quale tratto di Giovanni Paolo II è stato colpito maggiormente?

R. - La marcata e profonda spiritualità di Giovanni Paolo II. Questo è stato un grande Papa, perché è stato un grandissimo uomo. Un uomo che ha rappresentato l’umanità, il grido di pace quando stava per iniziare la guerra in Iraq. Quel grido di pace è stato un grido dell’umanità nei confronti di quelli che pensano che le armi servano a qualche cosa. Quello che mi ha sempre colpito immensamente è quando sono stato invitato alla messa del mattino, alla messa del Santo Padre nella sua cappella privata, questa sua preghiera mi ha lasciato un’impronta di fuoco; anche uno che non credesse in nulla, uno che fosse stato in questa aridità totale, sarebbe stato in quel momento costretto a dire: ”quest’uomo in ginocchio è al colloquio con qualcuno!”.

D. - Il pontefice in più di qualche occasione, rivolgendosi ai politici italiani, ha chiesto loro una viva sensibilità per il bene comune. Secondo lei ce ne è ancora bisogno oggi ?

R. - In tutti i dibattiti, e sono molti, che ho con giovani e non giovani, do una mia definizione sulla realtà in cui viviamo: noi siamo nella miseria più profonda, culturale e morale. Dobbiamo avere la certezza assoluta che la verità vincerà sulla menzogna e il bene vincerà sul male. Questa sofferenza durerà ancora? Temo di sì, però come avere dentro di noi questa certezza assoluta che la vittoria non può essere né del male, né dell’ipocrisia, né di questa serie di marciume che si è moltiplicato in questi anni anche da noi! (ma)