Mons. Kutwa sulla Costa d'Avorio:dopo il sangue è giunto il momento del perdono e
della riconciliazione nazionale
Nell'omelia pasquale, Mons. Kutwa lancia un appello per la riconciliazione nazionale
in Costa d'Avorio
Dopo il dolore e i lutti, per le figlie e i figli della Costa
d’Avorio è giunto il momento del perdono e della riconciliazione. È il forte messaggio
lanciato nella domenica di Pasqua dall’arcivescovo di Abidjan Jean Pierre Kutwa, a
quasi due settimane dall’arresto dell’ex presidente Laurent Gbabgo che ha riportato
una relativa calma nel Paese africano dopo cinque mesi di guerra civile. “Noi cristiani
e cristiane della Costa d’Avorio – ha ricordato il presule nell’omelia per la Messa
pasquale di cui il quotidiano locale “Le Patriote” riporta alcuni stralci – viviamo
oggi in un contesto socio-politico doloroso, fatto di grandi sofferenze e invaso dall’angoscia
e dallo smarrimento. Abbiamo ancora nel cuore e nei nostri occhi il ricordo di questo
flusso ininterrotto di persone per strada, la penosa scena di uomini, donne, bambini
e anziani ammassati nelle nostre parrocchie o in strutture di fortuna messe in piedi
in fretta e furia per accoglierli. I nostri villaggi e le nostre città portano ancora
i segni di questi terribili scontri. Come sopravvissuti a questa tragedia ognuno di
noi porta sul proprio corpo e nella propria anima ferite profonde e ogni genere di
frustrazioni. Tutte queste ferite e frustrazioni - ha sottolineato mons. Kutwa - richiedono
non cure superficiali, ma profonde per una guarigione totale”. Di qui l’appello a
preparare i cuori di tutti gli ivoriani “a ricevere e a donare il perdono per potere
vivere insieme in pace”. A questo scopo – ha detto – è necessaria innanzitutto la
preghiera che è “una potente arma per smorzare le tensioni e le divergenze che accompagnano
la nostra vita insieme”. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre anche controllare
le tre forze motrici del nostro comportamento: la mente che può produrre cose buone
come cose cattive; il cuore che comanda i nostri sentimenti e gli occhi che ci permettono
di vedere con maggiore chiarezza l’immensa speranza donataci da Gesù con la sua resurrezione
e che ci aiuterà a cambiare. Per chi crede, infatti, da Cristo risorto tutto comincia
e attraverso Lui tutto è possibile, ha ricordato mons. Kutwa che ha quindi concluso:
“Prego Dio perché renda fecondi i vostri sforzi e con la Sua grazia la Costa d’Avorio
possa rinascere come la fenice dalle ceneri, bella come se non più bella di quanto
non lo fosse nei suoi anni più gloriosi”. (Le Patriote – ZENGARINI)