Vietnam: il vescovo di Kontum fermato dalla polizia con l’accusa di aver “battezzato”
Ha potuto celebrare la messa di Pasqua, ma è stato fermato e portato negli uffici
della polizia, con l’accusa di aver battezzato. E’ accaduto a Son Lang, nella contea
di K’Bang, nel Vietnam centrale, nella zona dei montagnar, al vescovo Michael Hoang
Duc Oanh, recatosi nello stesso villaggio nel quale a Natale gli era stato impedito
di celebrare la Messa. In vista della Pasqua, il vescovo aveva inoltrato numerose
petizioni alle autorità di ogni livello, chiedendo di poter celebrare la messa in
un villaggio nel quale non era mai stato possibile celebrare l’eucaristia. Permesso
che gli è stato concesso. Ma quando mons. Duc Oanh è arrivato, insieme a un sacerdote,
ha trovato un’atmosfera ostile, con uomini della polizia e donne della Lega femminile
comunista che superavano di numero i fedeli e che controllavano a sbeffeggiavano vescovo
e cattolici. Una lunga fila dei quali ha chiesto di potersi confessare. La celebrazione
del sacramento della riconciliazione è avvenuta tra scoppi di risa e battute a commento
dei gesti dei fedeli. E dopo la Messa, il vescovo e il sacerdote sono stati portati
agli uffici della polizia e sottoposti per ore a interrogatori. Gli agenti hanno accusato
il vescovo di aver violato il permesso avuto che “consentiva solo la celebrazione
della messa di Pasqua”, mentre egli aveva anche “battezzato persone”, “superando deliberatamente
ciò che gli era concesso”. Il vescovo ha protestato, negando di aver “battezzato persone”,
e spigando di aver solo aiutato i fedeli a riconciliarsi con Dio. “Prima di mangiare
- ha detto - voi vi lavate le mani. Allo stesso modo, prima di partecipare alla messa,
noi ci laviamo riconciliandoci con Dio”. La preoccupazione delle autorità comuniste
e le loro accuse - riferisce l'agenzia AsiaNews - si spiegano col fatto che la diocesi
vede un grandissimo numero di conversioni, testimoniate da 50mila battesimi negli
ultimi due anni. (R.P.)