Giappone: Pasqua nel segno della solidarietà per le persone colpite dallo tsunami
“La solidarietà nata fra i giapponesi dopo lo tsunami ha trasformato una storia cominciata
con pianto e tritezza in un nuovo inizio che comunica un messaggio di gioia”. È quanto
afferma padre Pietro Komatsu, cancelliere della diocesi di Sendai, nella lettera di
Pasqua inviata a tutti i cattolici colpiti dallo tsunami. “Dopo lo tsunami – racconta
padre Komatsu – in nessun luogo si potevano vedere i segni di una qualche speranza.
Ma proprio in quel momento il telefono ha iniziato a squillare e per noi è iniziato
un nuovo capitolo”. Il sacerdote spiega che ogni giorno decine di persone da tutto
il Giappone chiamano offrendo aiuto e vicinanza alle vittime. Il sacerdote - riferisce
l'agenzia AsiaNews - sottolinea che grazie ai volontari provenienti da tutto il Giappone
l’opera di carità iniziata lo scorso 11 marzo a Sendai si è diffusa nelle prefetture
di Aomori, Iwate, Miyagi, Fukushima e sta collegando via via le parrocchie ancora
isolate. Gli sforzi congiunti di volontari cattolici, protezione civile e militari
hanno permesso anche il ripristino delle statali 4, 6 e 45 che uniscono la capitale
con le aree terremotate. Ciò ha consentito ai sacerdoti e laici cattolici delle parrocchie
più lontane di partecipare alle celebrazioni delle Settimana santa organizzate dalla
cattedrale di Sendai. Durante la messa crismale, celebrata lo scorso 20 aprile, mons.
Martin Hiraga, vescovo di Sendai, ha invitato ciascun sacerdote ad essere fedele a
Gesù, sopratutto nel particolare momento di dolore, che sta sperimentando la popolazione
della diocesi. In occasione del Venerdì Santo, tutte le parrocchie cattoliche del
Giappone hanno recitato una comune preghiera per le vittime di sisma, tsunami e fuga
riadioattiva, chiedendo a Dio di dare speranza ai sopravissuti per ricominciare una
nuova vita. (R.P.)