Al via, in Vaticano, l'Assemblea dell’Unione Europea di Radio-Televisione
Aderendo all’invito della Radio Vaticana, che quest'anno festeggia l'80.mo di fondazione,
l’Unione Europea di Radio-Televisione (Uer–Ebu) - associazione che raggruppa le emittenti
radiotelevisive del servizio pubblico operanti in Europa e nel bacino del Mediterraneo
- terrà in Vaticano, domani e dopodomani, la propria 17.ma Assemblea. Ad aprire i
lavori sarà l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali. Su questo appuntamento si sofferma al microfono di Amedeo
Lomonaco il responsabile dell’ufficio Relazioni Internazionali della Radio Vaticana,
Giacomo Ghisani:
R. – La Radio
Vaticana è lieta di ospitare le principali emittenti che operano in Europa e in Nord
Africa e che appartengono a questa associazione professionale che nel settore è la
più prestigiosa e anche la più influente a livello mondiale.
D. – Quali
saranno, in particolare, i temi su cui verrà posto l’accento?
R. – L’Assemblea
delle Radio tratterà i più importanti temi che si pongono all’attenzione dell’emittenza,
soprattutto di quella del servizio pubblico, in un tempo in cui il servizio pubblico
medesimo deve fare i conti con alcune problematiche: per esempio, il taglio delle
risorse che vengono messe a disposizione dai governi e dagli Stati; la competizione
con le radio e con i servizi commerciali che si muovono in un’ottica diversa da quella
del servizio pubblico, e anche il servizio che queste emittenti devono rendere alle
rispettive società di riferimento per rispondere realmente alla missione: la missione
è quella di sviluppare modelli di dialogo, di confronto aperto, pluralistico nella
libertà di informazione.
D. – A proposito di missione, qual è il contributo,
l’apporto specifico che può dare – con tutte le sue peculiarità – la Radio Vaticana?
R.
– Il primo contributo è certo quello di un’emittente che fa del dialogo e del confronto
una sua peculiarità; questo dialogo e questo confronto – nel nostro caso – è cristianamente
orientato. Quindi, anche l’apporto che la religione può dare come elemento di confronto
e anche come contributo specifico alla crescita dei valori e degli ideali che devono
animare ciascuna comunità, può essere sicuramente apprezzato. E di fatto questo contributo
è apprezzato. In questi consessi, quando parla il rappresentante della Radio Vaticana,
c’è un sincero interesse per l’originalità dei contributi che può essere posta sul
tavolo.
D. – Tra l’altro, la Radio Vaticana è tra i membri fondatori
dell’Ebu…
R. – Sì: l’Ebu è stata fondata nel 1950 e noi, da quell’anno
vi partecipiamo. Abbiamo sempre accompagnato anche i momenti e gli anniversari più
importanti della nostra fondazione come Radio Vaticana, proponendo all’Ebu di venire
da noi. Questo è successo – per esempio – l’ultima volta nel 1991, quando abbiamo
ospitato la 42.ma assemblea generale dell’Ebu; abbiamo pensato di riproporre la nostra
disponibilità ad ospitare i nostri amici e colleghi quest’anno, in occasione degli
80 anni della Radio Vaticana.
D. – Il culmine di questa Assemblea sarà
l’udienza speciale con il Santo Padre …
R. – Sì, un’udienza speciale
a Castel Gandolfo, la mattina del 30 aprile. Parteciperemo tutti con grande attenzione
e con grande interesse ascolteremo la sua riflessione sul ruolo che il servizio pubblico
può svolgere, oggi. Le parole del Papa saranno precedute da un indirizzo di saluto
del direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, e dal presidente
dell’Ebu, Jean-Paul Philippot. (gf)