2011-04-26 15:27:03

Vertice Italia-Francia: riformare il Trattato di Schengen


Due i documenti a conclusione del vertice italo-francese in corso a Roma: una lettera a firma Berlusconi-Sarkozy sui temi dell'immigrazione indirizzata al presidente del Consiglio Ue e al presidente della Commissione Europea e una dichiarazione congiunta tra i due Paesi relativa alla cooperazione tra l'Unione Europea e i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Ma dei contenuti dell’incontro tra il presidente francese Sarkozy e il premier italiano Berlusconi ci parla, da Villa Madama, Giada Aquilino:RealAudioMP3

Era stato annunciato come il vertice della riconciliazione quello di oggi a Villa Madama tra il premier italiano Berlusconi e il presidente francese Sarkozy, alla presenza dei principali ministri degli esecutivi di Roma e Parigi. Certo, i toni della vigilia non erano stati concilianti. La Francia nelle ultime ore era tornata a criticare Roma per i permessi di soggiorno temporanei concessi ai migranti nordafricani sbarcati a Lampedusa fino ai primi di aprile. “I problemi ci sono” - ha detto Berlusconi - “la Francia ha ricevuto nell’ultimo anno più di 50 mila tunisini, l’Italia 10 mila”: lo sforzo di Parigi è stato senz’altro superiore, ha riconosciuto il presidente del Consiglio italiano. “Ci sono tensioni - gli ha fatto eco Sarkozy - ma i due Paesi sono legati da storia e cultura”. “Vogliamo che il trattato di Schengen viva, ma perché viva deve essere riformato”, ha precisato Sarkozy. “Nessuno di noi vuole negare Schengen ma in circostanze eccezionali sono necessarie delle variazioni”, ha detto Berlusconi. E’ stata quindi inviata una lettera congiunta ai vertici europei su una proposta di revisione del Trattato per chiarire il ripristino provvisorio del controllo alle frontiere. Chiesto un rafforzamento del pattugliamento comune Frontex. Per quanto riguarda la missione in Libia, Berlusconi ha spiegato che quelli autorizzati ieri da Roma “non sono bombardamenti”, per esempio con bombe a grappolo, ma interventi con razzi di precisione su obiettivi militari. “Lo scopo è quello di proteggere la popolazione civile”, ha ancora aggiunto il premier italiano. La decisione è stata poi comunicata con una telefonata anche al presidente del Cnt di Bengasi, Jalil. Condanna unanime poi di Francia e Italia per quanto sta succedendo in Siria. I due leader si sono detti molto preoccupati e hanno lanciato un appello forte a Damasco per fermare quelle che hanno definito “repressioni violente a dimostrazioni pacifiche”. Infine si è parlato di questioni economiche legate, per esempio, alle scalate francesi alle aziende italiane, l’ultima è quella di Parmalat. Auspicata la formazione di grandi multinazionali tra i due Paesi. Affrontato anche il tema della questione nucleare civile. Insomma, a Roma si è cercata una traccia di Europa unita in un momento che, di fatto, è già di campagna elettorale. Imminente il test delle amministrative in Italia. Nel 2012 poi sarà la volta delle presidenziali in Francia.







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