Una piccola ampolla di sangue esposta come reliquia alla Beatificazione di Papa Wojtyla
Una “piccola ampolla di sangue”, conservato allo “stato liquido” per via della “presenza
di un anticoagulante”. Sarà questa la reliquia di Giovanni Paolo II che verrà esposta
alla venerazione dei fedeli in occasione della Beatificazione. Lo spiega in un comunicato
ufficiale la Sala Stampa Vaticana. La nota spiega nel dettaglio l’origine della reliquia,
inserita in un “prezioso reliquiario fatto preparare appositamente dall’Ufficio delle
Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice”. “Negli ultimi giorni della malattia
del Santo Padre – si legge nel comunicato – il personale medico addetto compì prelievi
di sangue, da mettere a disposizione del Centro Emotrasfusionale dell’Ospedale Bambino
Gesù in vista di un’eventuale trasfusione. Tale Centro, diretto dal prof. Isacchi,
era infatti incaricato di questo servizio medico per il Papa”. Tuttavia, prosegue
la nota, “non ebbe poi luogo alcuna trasfusione, e il sangue prelevato rimase conservato
in quattro piccoli contenitori. Due di questi sono rimasti a disposizione del Segretario
particolare del Papa Giovanni Paolo II, il cardinale Dziwisz; gli altri due sono rimasti
presso l’Ospedale Bambino Gesù, devotamente custoditi dalle Suore dell’Ospedale”.
In
occasione della Beatificazione, i due contenitori “sono stati collocati in due reliquiari.
Il primo – afferma la nota ufficiale – verrà presentato alla venerazione dei fedeli
in occasione della cerimonia di Beatificazione del primo maggio, e poi sarà conservato
nel ‘Sacrario’ a cura dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice,
insieme ad altre importanti reliquie”. Il secondo reliquiario, invece, “verrà riconsegnato
all’Ospedale Bambino Gesù, le cui suore avevano già fedelmente custodito la preziosa
reliquia negli anni trascorsi”. Il comunicato della Sala Stampa termina con una importante
annotazione: “Il sangue – si precisa – si trova allo stato liquido, circostanza che
si spiega per la presenza di una sostanza anticoagulante che era presente nelle provette
al momento del prelievo”. (A cura di Alessandro De Carolis)