Sì ad "azioni aeree mirate" italiane in Libia: la svolta del governo divide la politica
In Libia proseguono i combattimenti di terra intorno alla città di Misurata, mentre
l’aviazione della coalizione internazionale continua a bombardare gli obiettivi sensibili
controllati da Gheddafi. Intanto, da Washington il Presidente degli Stati Uniti Obama
ha ordinato formalmente lo stanziamento urgente di 25 milioni di dollari in aiuti
non militari destinati al Consiglio Nazionale di Transizione, ovvero l'organizzazione
dei ribelli libici che sta combattendo contro il regime di Gheddafi. Il servizio di
Amina Belkassem:
Bombardare
è il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a marzo. E’ così, che il
presidente della Repubblica avalla la decisione del governo di dare il via ai raid
aerei sulla Libia. Non potevamo restare indifferenti, ha detto Napolitano, di fronte
alla sanguinaria reazione del Colonnello Gheddafi. Domani i ministri degli esteri
e della difesa riferiranno alle Camere sulla scelta che però vede la contrarietà dell’Italia
dei Valori, della Lega e di esponenti del Pdl. Lo sviluppo dell’impegno italiano
è costituzionalmente corretto? E’ fuori dalla risoluzione 1973 dell’Onu? Francesca
Sabatinelli lo ha chiesto a Natalino Ronzitto, docente di diritto internazionale
dell’Università Luiss-Guido Carli di Roma