2011-04-26 15:17:28

La vicepresidente dell'europarlamento europeo, Angelilli, nel campo profughi tra Libia e Tunisia


Le autorità tunisine chiedono il sostegno dell’Europa in questo difficile momento di transizione e in particolare per l’emergenza immigrazione. Ha raccolto l’appello la vicepresidente del parlamento europeo, Roberta Angelilli, che ha trascorso la Pasqua al campo profughi Choucha Camp a Ras Jdir al confine libico-tunisino. L'ha intervistata Fausta Speranza:RealAudioMP3

R. - In Tunisia, soprattutto al confine con la Libia, la situazione è ancora molto complicata, perché ci sono tantissimi profughi: in questo momento ce ne sono più di 15 mila, tra i quali diverse centinaia di bambini. Le autorità tunisine sono molto preoccupate, perché temono - nei prossimi giorni e nelle prossime settimane - un esodo massiccio dalla parte delle Libia. Quindi c’è preoccupazione, perché mancano medicine, c’è bisogno di cibo… Ovviamente anche la Tunisia è un Paese non ricchissimo e quindi ha timore di dover - diciamo - sopportare un onere così forte.

D. - Dal punto di vista politico-istituzionale, si sta costruendo un nuovo Paese?

R. - Ci stanno provando, perché c’è davvero la voglia di avviare questo Paese verso una democrazia compiuta, ma la Tunisia si aspetta anche molto soprattutto dall’Europa sia per affrontare l’emergenza umanitaria, sia in prospettiva: quindi si aspetta investimenti, si aspetta possibilmente un sostengo finanziario, perché in Tunisia ci sono situazioni di grande squilibrio e c’è moltissima disoccupazione, soprattutto a livello giovanile.

D. - E l’Europa cosa potrà fare?

R. - L’Europa potrebbe fare parecchio. Tra l’altro, per vari anni si è parlato di una sorta di “nuovo piano Marshall” per i Paesi che si affacciano sulla sponda del Mediterraneo, sostenendo questi Paesi, sostenendo la democrazia, ma sostenendo anche l’economia attraverso rapporti commerciali più forti, attraverso investimenti sulle opere pubbliche. Dunque, un progetto strategico che avvii un progetto virtuoso. Purtroppo, però, siamo ancora fermi… L’Europa non ha ancora avuto il coraggio di investire veramente su questa zona e con la crisi economica, c’è stato anche un po’ il timore di investire risorse su questo obiettivo, che è chiaramente un obiettivo importante.

D. - Vicepresidente Angelilli, cosa può dirci degli incontri che ha avuto in Tunisia?

R. - Ho incontrato le organizzazioni umanitarie presenti sul territorio, che stanno facendo delle cose straordinarie. Abbiamo incontrato naturalmente anche le autorità tunisine, che hanno lanciato, soprattutto al parlamento europeo, un appello accorato di aiuto e di sostegno e di speranza. Da parte mia, ovviamente, l’impegno - che spero poi di poter condividere con il presidente del parlamento europeo - di agire positivamente per sostenere gli oneri e le responsabilità dell’emergenza, ma anche per cercare poi di fare qualcosa di più per questo Paese. (mg)







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