Il vescovo di Terni, Vincenzo Paglia: la Pasqua aiuti l'Italia ad essere più solidale
“Il Signore Risorto risvegli nei singoli, nelle famiglie e nelle comunità un desiderio
ancor più grande di unità e di concordia”: è l’esortazione rivolta, ieri, da Benedetto
XVI all’Italia negli auguri di Pasqua, prima della Benedizione “Urbi et Orbi”. Proprio
sul bisogno di maggiore unità e solidarietà, si sofferma mons. Vincenzo Paglia,
vescovo di Terni-Narni-Amelia, intervistato da Paolo Ondarza:
R. – La Pasqua
quest’anno trova un’Italia particolarmente bisognosa di Risurrezione. C’è un’Italia
che sembra stretta tra la paura e la chiusura, che deve liberarsi da un clima che
pare sempre più grigio e conflittuale, come se contrapporsi sia il modo di vivere
rispetto invece ad un altro che è quello dell'avere speranza, di costruire insieme
un Paese più solidale, più largo. Tante volte sembra come se fossimo legati con le
bende come Lazzaro e sono le bende della xenofobia, del culto dell’interesse per se
stessi, del culto del denaro. Io mi auguro che come avvenne per i due di Emmaus, che
erano un po’ tristi, anche Gesù riprenda a camminare con tutti gli italiani e gli
italiani si lascino aiutare a riscaldare il cuore, perché c'è il rischio di marcire
al proprio interno. Abbiamo bisogno di luce, abbiamo tutti bisogno di una speranza
nuova, gli anziani, le famiglie… C’è un’attesa e per questo io credo che la Pasqua
attende anche degli annunciatori. Tutti noi credenti dobbiamo ripercorrere l’Italia
in un nuovo impegno di evangelizzazione.
D. – Ma ci sono dei segni di
risurrezione oggi in Italia?
R. - Grazie a Dio sì, ce ne sono e sono
anche numerosi! Laddove c’è il dolore e ci sono cristiani che consolano e che aiutano,
ecco lì comincia la risurrezione. In Italia questo c’è. Penso a tutte quelle comunità,
a quei gruppi, quelle persone che hanno accolto gli immigrati che sono riusciti a
superare il Mediterraneo e non sono morti lì: la risurrezione è cominciata. Laddove
ci sono gli anziani che trovano amici, amiche, giovani che li vanno a trovare, lì
la risurrezione è già iniziata. Ecco perché credo che i segni ci sono e questo permette
all’Italia di guardare al domani con speranza.(bf)