Sudan: esodo di cristiani verso il Sud e paura per l’islamizzazione nel Nord
In Sudan, violenti scontri nella regione meridionale dell’Unité, ricca di risorse
petrolifere, stanno provocando la fuga di migliaia di civili. Il Paese sta vivendo
momenti di grande tensione nell’attesa che a luglio il Sud Sudan, abitato in gran
parte da cristiani e animisti, diventi uno Stato indipendente staccandosi dal Nord,
arabo e islamico. In questo contesto, la comunità cattolica di Khartoum vive una Pasqua
di sofferenza, anche per l’esodo di tanti cristiani verso il Sud come ci riferisce
padre Benito Buzzacarin, missionario comboniano da 48 anni in Sudan, raggiunto
telefonicamente a Khartoum da Amedeo Lomonaco:
R. - Cristo
è morto e Risorto e noi, quindi, cantiamo l’Alleluia con gioia, solo che quest’anno
lo cantiamo in modo del tutto unico e particolare in Sudan: una buona parte, metà
- forse anche più - dei cristiani, sono spariti da qui e sono tornati - dopo il referendum
del 9 gennaio - al Sud. Una buona fetta dei nostri cristiani sud sudanesi sono tornati
a casa e quindi la nostra Chiesa, che era composta da africani, da neri, è adesso
decimata. Un po’ tutte le parrocchie risentono di questa nuova situazione, che fa
un po’ soffrire, porta un po’ di tristezza.
D. - Dunque un nuovo contesto,
una nuova situazione innescata dall’indipendenza del Sud Sudan, che verrà sancita
a partire dal prossimo mese di luglio. Quali, a questo punto, le prospettive e le
speranze per il Nord Sudan?
R. - Il 9 luglio verrà dichiarata l’indipendenza
del Sud e qui al Nord avremo e abbiamo tuttora un numero non preciso di cristiani
che hanno fretta di tornare al Sud. C’è un grande movimento di questi sudisti che
vogliono tornare a casa prima dell’indipendenza. I motivi sono variegati: anzitutto,
c’è la fretta di tornare dai parenti, costruirsi una casa e trovare un lavoro; in
secondo luogo, c’è la necessità di trovare i mezzi per trasferirsi nel Sud, perché
qui le distanze sono grandi, anche di alcune migliaia di chilometri. E quindi stanno
aspettando che il governo del Sud offra loro questa possibilità. Possiamo quasi dire
che si tratta di un movimento biblico… Dopo l’indipendenza, la prospettiva per il
Nord sarà complessa: ogni giorno veniamo bombardati da queste notizie: il Nord – si
dice - verrà islamizzato, la legge islamica - che è già in vigore – dicono che verrà
applicata nella sua interezza. E questo lo troviamo in pochissimi Paesi. Vuol dire
che la Chiesa avrà spazi molto, ma molto limitati. La nostra paura è questa… Ma siamo
nelle mani di Dio: la Chiesa non è nostra, è sua e, dopo, ci penserà Lui. (mg)