2011-04-24 14:53:10

Nel libro intervista “Un cuore grande”, il cardinale Bertone ricorda un inedito Papa Wojtyla


Ricordi personali ed episodi inediti del Pontificato di Giovanni Paolo II raccontati da un testimone d’eccezione: Tarcisio Bertone, oggi cardinale segretario di Stato, nel libro intervista “Un cuore grande. Omaggio a Giovanni Paolo II” edito dalla Libreria Editrice Vaticana e curato da Michele Zannucchi, direttore di Città Nuova. La prefazione è stata redatta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il cardinale Bertone, riporta L’Osservatore Romano, esordisce evidenziando i tratti comuni tra Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, come la capacità di instaurare un dialogo con il mondo della cultura contemporanea che oggi Papa Ratzinger prosegue con il “Cortile dei Gentili”. Il cardinale Bertone, poi, si addentra nella narrazione della sua esperienza a diretto contatto con il Pontefice polacco, riportandone alla memoria diversi episodi. Ad esempio la visita a Torino del 1988 in occasione del centenario della morte di Don Bosco: il Papa, nonostante la febbre alta si recò all’incontro con i giovani salesiani per non deluderli, oppure il viaggio a Cuba e l’accoglienza straordinariamente affettuosa di Fidel Castro a un Pontefice già sofferente per la malattia. “Giovanni Paolo II mi confidò che forse nessun capo di Stato si era preparato così accuratamente alla visita di un Papa: aveva letto le encicliche, i discorsi e perfino alcune poesie”, ricorda il porporato. La capacità dimostrata da Papa Wojtyla di parlare con modernità e laicità, unita a una fede granitica dalla quale era sorretto, gli permisero di affrontare molte sfide come quella dei regimi totalitari, l’attentato di cui fu vittima nel 1981, ma anche alcuni momenti particolarmente delicati della vita della Chiesa, che necessitarono decisioni estremamente difficili da prendere. Un esempio su tutti è costituito dall’accoglienza in seno alla Chiesa cattolica di ex pastori anglicani già sposati, consentendo loro di vivere nel matrimonio: un’accoglienza che continua ancora oggi e che la recente Costituzione apostolica estende a gruppi di persone e a parrocchie, pur mantenendo fermo il valore del celibato dei sacerdoti che viene riaffermato con forza, richiedendo che in futuro i preti sposati non diventino la norma in tali Ordinariati. Infine, il cardinale segretario di Stato ricorda il difficile momento in cui venne promulgata la “Dominus Iesus”, la dichiarazione dogmatica circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa che Giovanni Paolo aveva fortemente cercato per invitare tutti i cristiani a rinnovare la propria adesione a Lui nella gioia della fede, testimoniando unanimemente che Egli è, anche oggi e domani, la Via, la Verità e la Vita. Tale dichiarazione, promulgata il 6 ottobre 2000, nel corso dell’Anno Santo, metteva un punto fermo in un periodo di confusione, ribadendo la dottrina fondata sulla Rivelazione che deve guidare il comportamento coerente e fedele al Signore Gesù, unico e universale Salvatore. “Il documento chiarisce gli elementi cristiani essenziali – la presentò allora il Santo Padre – che non ostacolano il dialogo, ma mostrano le sue basi, perché un dialogo senza fondamenti sarebbe destinato a degenerare in vuota verbosità”. (A cura di Roberta Barbi)







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