Il Papa benedice l'umanità: Cristo risorto apra la via della libertà, della giustizia
e della pace
Circa centomila fedeli hanno partecipato stamani alla Messa presieduta dal Papa in
Piazza San Pietro in occasione della Pasqua. Cristo risorto – questa è stata la preghiera
di Benedetto XVI - apra la via della libertà, della giustizia e della pace in tutto
il mondo. Il Pontefice verso mezzogiorno si è poi affacciato dalla Loggia centrale
della Basilica Vaticana per il Messaggio Pasquale, gli auguri nelle diverse lingue
e la Benedizione Urbi et Orbi. Ce ne parla Sergio Centofanti:
(musica)
“Cristo
è risorto!”: dopo duemila anni continua a risuonare l’annuncio che ha cambiato la
storia. Una miriade di fiori, offerti dall’Olanda, inonda Piazza San Pietro creando
una suggestiva armonia di colori: “il cosmo intero gioisce – dice il Papa – coinvolto
nella primavera dell’umanità” redenta da Gesù. Migliaia di rose, tulipani, gigli,
narcisi, giacinti e altri fiori rievocano la bellezza di una unità arricchita dalla
diversità. Quest’anno la Pasqua delle Chiese d'Occidente e Oriente coincidono: così
dopo la proclamazione del Vangelo un coro orientale intona davanti a Benedetto XVI
un canto pasquale bizantino:
(canto)
Dopo la Messa, il
Papa si affaccia dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana per il Messaggio Pasquale
e la Benedizione Urbi et Orbi. Ancora oggi - afferma – “nella nostra era di comunicazioni
ultratecnologiche” la fede dei cristiani si basa sulla testimonianza di persone che
hanno visto Cristo risorto:
“La risurrezione di Cristo non è il frutto
di una speculazione, di un’esperienza mistica: è un avvenimento, che certamente oltrepassa
la storia, ma che avviene in un momento preciso della storia e lascia in essa un’impronta
indelebile. La luce che abbagliò le guardie poste a vigilare il sepolcro di Gesù ha
attraversato il tempo e lo spazio. E’ una luce diversa, divina, che ha squarciato
le tenebre della morte e ha portato nel mondo lo splendore di Dio, lo splendore della
Verità e del Bene”.
La “Risurrezione di Cristo dà forza e significato
ad ogni speranza umana”, ma purtroppo – ha sottolineato il Papa - “l’alleluia pasquale
contrasta ancora con i lamenti e le grida che provengono da tante situazioni dolorose:
miseria, fame, malattie, guerre, violenze. Eppure, proprio per questo Cristo è morto
ed è risorto!”:
“Perciò, questo mio messaggio vuole raggiungere tutti
e, come annuncio profetico, soprattutto i popoli e le comunità che stanno soffrendo
un’ora di passione, perché Cristo Risorto apra loro la via della libertà, della giustizia
e della pace”.
Benedetto XVI invoca la riconciliazione per tutto
il mondo, in particolare per la Terra Santa, il Medio Oriente e la Costa d’Avorio,
perché “la luce della pace e della dignità umana vinca le tenebre della divisione,
dell’odio e delle violenze”. In Libia auspica che “la diplomazia ed il dialogo prendano
il posto delle armi e si favorisca, nell’attuale situazione conflittuale, l’accesso
dei soccorsi umanitari a quanti soffrono le conseguenze dello scontro”:
“Nei
Paesi dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente, tutti i cittadini - ed in particolare
i giovani - si adoperino per promuovere il bene comune e per costruire società, dove
la povertà sia sconfitta ed ogni scelta politica risulti ispirata dal rispetto per
la persona umana”.
Chiede che “ai tanti profughi e ai rifugiati,
che provengono da vari Paesi africani e sono stati costretti a lasciare gli affetti
più cari arrivi la solidarietà di tutti”:
“Gli uomini di buona volontà
siano illuminati ad aprire il cuore all’accoglienza, affinché in modo solidale e concertato
si possa venire incontro alle necessità impellenti di tanti fratelli; a quanti si
prodigano in generosi sforzi e offrono esemplari testimonianze in questa direzione
giunga il nostro conforto e apprezzamento”.
Invoca “consolazione
e speranza” per il Giappone, devastato dal terremoto e tsunami, e per i Paesi che
“nei mesi scorsi sono stati provati da calamità naturali che hanno seminato dolore
e angoscia”. Rivolge il suo pensiero ai cristiani perseguitati “per la propria fede
nel Signore Gesù”:
“L’annuncio della sua vittoriosa risurrezione
infonda in loro coraggio e fiducia”.
Invita a seguire Gesù “in questo
mondo ferito, cantando l’alleluia”:
“Nel nostro cuore c’è gioia e
dolore, sul nostro viso sorrisi e lacrime. Così è la nostra realtà terrena. Ma Cristo
è risorto, è vivo e cammina con noi. Per questo cantiamo e camminiamo, fedeli al nostro
impegno in questo mondo, con lo sguardo rivolto al Cielo”.
Quindi
il Papa ha rivolto gli auguri di Pasqua in 65 diverse lingue. Questo il suo auspicio
per l’Italia:
“Buona Pasqua a voi, uomini e donne di Roma e d’Italia!
Il Signore Risorto risvegli nei singoli, nelle famiglie e nelle comunità un desiderio
ancor più grande di unità e di concordia. Ponete la vostra fiducia nella forza della
croce e della risurrezione di Cristo; una forza che sostiene quanti si impegnano generosamente
per il bene comune”.