Brasile. Pasqua tra gli emarginati: risorgere è amare ed essere amati
In Brasile, nei volti dei bambini e dei ragazzi delle favelas, lasciati ai margini
della società e abbandonati dalle loro famiglie, si scorge la speranza di una vita
nuova, di una “Pasqua” che restituisca loro la capacità di amare e la gioia di essere
amati. Ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, padre Renato Chiera,
sacerdote fidei donum, fondatore della “Casa do Menor” di Rio de Janeiro:
R. – Gesù
ha vinto la morte e Lui ci dà la forza anche per la conseguire nostra vittoria. Noi
della “Casa do Menor” che siamo sparsi per il Brasile, aiutiamo Gesù a far risorgere
tanti Lazzaro. Bisogna aiutare Gesù a farli risorgere. Lui ha inaugurato la Pasqua,
però noi dobbiamo continuare la sua opera. Risorgere vuol dire passare dalla morte
alla vita, vuol dire amare. Allora questo è l’augurio di buona Pasqua: che Gesù ci
faccia risorgere ma ci aiuti anche a pensare agli altri, ad accogliere tutti ma soprattutto
quelli che fanno più fatica a vivere, ad aiutare questi Lazzaro ad avere una vita
nuova.
D. – A proposito di vita nuova, ci sono purtroppo grandissime
difficoltà ma sicuramente anche storie di autentica rinascita …
R. –
Certo noi abbiamo molti ragazzi. Sono arrivati due ragazzi che erano stati minacciati
di morte, che avevano dipendenza dal crack: li abbiamo accolti e loro adesso stanno
iniziando una nuova vita. Mi dicono: “Padre, se non ci fosse la ‘Casa do Menor’ noi
saremmo già morti”. Sono arrivati anche tre neonati: una neonata è stata venduta dalla
mamma per 10 real perché voleva comprare una dose di crack; l’altra è stata abbandonata
in ospedale e anche per l’altro c’erano sospetti che il papà in questo caso volesse
venderlo. Adesso questi bambini cominciano a sorridere. Questa è la Pasqua! Abbiamo
accolto tre ragazzi della strada che adesso stanno facendo un percorso di formazione
perché da “figli dell’abbandono” vogliono diventare “papà degli abbandonati”. Si stanno
formando per poter diventare domani educatori. Sono tutti segni di Pasqua molto grandi.
La più grande tragedia è non essere figli, è non essere amati. L’essere umano è fatto
per amare ed essere amato e quando non riesce a fare questo distrugge se stesso e
vuole distruggere gli altri. Noi dobbiamo recuperare un rapporto con Qualcuno con
la “Q” maiuscola che mi ama, che mi ama sempre. (bf)