La Santa – Gerusalemme: è il titolo del documentario in onda domani sera, 24 aprile,
alle 23.25 nel corso di Speciale TG1 della RAI, scritto da Franco Scaglia e Andrea
Di Consoli e diretto da Francesca Murli, che prende spunto dalle sette porte della
città per raccontarne la vita quotidiana e la sua eccezionale storia, crocevia di
culture e di fedi. Il servizio di Luca Pellegrini.
Alle sue
porte i nostri passi si fermano ancora oggi, come prega il noto salmo. Sono quelle
di Gerusalemme, sette - perché sette è il numero biblico della pienezza e della perfezione.
Franco Scaglia conosce ogni angolo, luce e profumo della città.
Questa volta entriamo in modo nuovo, come ci racconta.
R. - Proprio
per l’uso delle porte. Io ne ho visti tanti di documentari e servizi su Gerusalemme,
ma è la prima volta che la vedo in un’ottica di recinto aperto da sette porte. Ognuna
di queste porte ha una sua storia, un suo significato e un suo percorso. Quindi, entrare
nella città da sette punti diversi, offre una Gerusalemme assolutamente diversa.
D.
- Lei confessa che Gerusalemme, plasmata dalle religioni, aiuta a conoscersi…
R.
– Io la considero la città dell’origine dell’uomo e la città delle religioni. Gerusalemme
è la città che ti offre il grande mistero - agli atei e ai credenti – perché è l’unico
luogo del mondo dove le grandi religioni si sono unite, scontrate e divise; ma è la
città dove vedi anche la profonda unità delle religioni monoteiste.
D.
- Santo Sepolcro, Moschea e Muro del Pianto: emozioni che le immagini ci trasmettono
intatte…
R. – Le emozioni sono toccare quei luoghi dove sono avvenuti
grandi fatti della storia dell’uomo: da Gesù a tutto quello che è accaduto agli ebrei;
dalla crocifissione di Gesù al volo di Maometto. In pochissimi metri, in dieci minuti
di cammino, tu passi da Gesù alla religione ebraica all’islamismo. Questa è l’emozione
di Gerusalemme, ma è una emozione che una persona deve vivere e deve andare lì per
capire.
D. - Da quarant'anni visita frequentemente la Terra Santa:
è cambiata Gerusalemme?
R. – Sento un tentativo di farla diventare sempre
più una città occidentale, mentre Gerusalemme è sopra all’Occidente, all’Oriente,
al Medio Oriente: è la Città Celeste. Questa è quella che ho conosciuto e che vorrei
rimanesse. (ap)