A Gerusalemme è già Pasqua: celebrata la Madre di tutte le Veglie nella Basilica
della Risurrezione
Oltre cento sacerdoti hanno concelebrato, stamani, nella Basilica della Risurrezione
a Gerusalemme la Veglia di Pasqua, presieduta dal PatriarcaLatino di Gerusalemme
Fouad Twal. Una celebrazione di straordinaria intensità e significato, cuore di tutto
l’Anno liturgico. Da Gerusalemme, il servizio di Stefania Sboarina:
La più
significativa e importante liturgia di tutto l’anno, la Madre di tutte le Veglie,
qui a Gerusalemme nella Basilica della Risurrezione, si celebra al mattino, a motivo
dello status quo, il famoso regolamento che fissa le regole per le comunità cristiane
presenti nella Basilica cuore della cristianità.Un’incongruenza temporale
rispetto agli usi della Chiesa, questa celebrazione mattutina della Veglia di Pasqua,
che costituisce però anche un felice primato per cui proprio la Chiesa di Gerusalemme
è la prima a far risuonare il Preconio, l’antico inno che canta la vittoria del Signore
sulla morte e sul peccato.
A concelebrare accanto al Patriarca Latino
di Gerusalemme Fouad Twal che ha presieduto la Veglia, anche il cardinale emerito
di Praga, Miloslav Vlk, il vescovo ausiliare emerito di Gerusalemme, Kamal Batish,
e il vescovo emerito di Verona, il cappuccino Flavio Roberto Carraro, oltre a 120
sacerdoti.
“Fratelli carissimi - dice il patriarca Twal all’inizio della
celebrazione - siamo radunati in questo luogo in cui il Signore nostro Gesù Cristo
passò da morte a vita... Qui rivivremo insieme la Pasqua del Signore…”. La
celebrazione, che segue la liturgia latina e insieme accoglie la ricca e antica tradizione
liturgica di Gerusalemme, inizia alle porte della Basilica, davanti alla Pietra
dell’unzione.E’ qui che si svolge la suggestiva liturgia del fuoco.
Poi, proprio davanti all’edicola, l’accensione del cero pasquale, che avviene
attingendo la luce dalle lampade che giorno e notte illuminano la Tomba vuota del
Signore, per dire che da qui un giorno si è emanata la luce vera che illumina
ogni uomo. Secondo il rito romano si sussegue la proclamazione in lingua latina di
7 letture dell’Antico Testamento, a ripercorrere tutta la storia della salvezza.
Dopo
il canto del Gloria e l’Epistola Paolina, ecco la nuova alleanza, il compimento delle
promesse: il Vangelo che, secondo un’antica tradizione di Gerusalemme deve
essere solennemente proclamato dal vescovo davanti porta dell’edicola, annuncia
l’evento accaduto in questo luogo, la buona notizia della Resurrezione. Un
fremito di commozione coglie chi nel silenzio e con fede sente le parole: “Non è qui.
E risorto...”. Pellegrini e fedeli di tutte le lingue, in questa mattina di
vigilia di Pasqua, hanno già rivissuto quell’annuncio pasquale che è risuonato proprio
in questo luogo. Qui dove oggi si innalza l’Anastasis, c’era il giardino che vide
brillare la luce della Resurrezione.
Al termine della Veglia Pasquale
dei cristiani cattolici, in un ampio respiro ecumenico, la Basilica si è andata via
via affollando di pellegrini ortodossi che alle 12 hanno celebrato la famosa cerimonia
del fuoco santo, lasciando fuori una città vecchia, traboccante di pellegrini cristiani
ed ebrei (le cui Pasque quest’anno coincidono) e blindata per motivi logistici e di
sicurezza. La Basilica della Resurrezione tornerà ad essere animata dalla liturgia
dei latini soltanto a tarda sera. Alle 23.30 comincerà la solenne liturgia delle ore
presieduta dal padre Custode di Terra Santa. Sarà un altro momento privilegiato: nella
notte del Sabato Santo molti cristiani staranno celebrando la grande Veglia in comunione
con loro e con tutta la Chiesa si pregherà anche qui nella più santa di tutte le basiliche.
Ma intanto, in questa mattina del Sabato Santo, nella Basilica del Resurrezione è
già Pasqua! (Da Gerusalemme per Radio Vaticana, Stefania Sboarina Franciscan
Media Center – Custodia di Terra Santa)